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Investiamo ancora nella rete dei cattolici democratici

Investiamo ancora nella rete dei cattolici democratici

Questo articolo, pubblicato il 9 aprile scorso sul portale C3dem - che riunisce molte sigle e personalità del cattolicesimo democratico - è stato scritto dal coordinatore nazionale di C3dem, Sandro campanini, e traccia un bilancio dell'assemblea della rete, svoltasi il 17 marzo scorso, a Milano.

L'articolo originale è consultabile a questo link.

 

 

L’assemblea c3dem del 17 marzo 2019 a Milano è stato un momento di ricca riflessione sull’immediato futuro della nostra rete e su tante questioni che abbiamo di fronte.  Provo a enucleare alcuni degli elementi più significativi emersi.

Siamo chiamati ad investire ancora nella nostra rete, a maggior ragione in questo momento che sembra segnare un certo risveglio del cosiddetto “mondo cattolico”, per sostenere il magistero di Papa Francesco, che ha aperto nuove prospettive nel solco del Concilio, e per sviluppare quella cultura democratica e socialmente avanzata che è agli antipodi del populismo, del razzismo, della chiusura, la diffusione dei quali ci preoccupa. Ognuno e ogni associazione deve però continuare a dare attivamente il proprio contributo di idee e di proposte (e di sostegno organizzativo!).

Sul piano dei temi da affrontare, è certamente necessario proseguire la riflessione avviata nel nostro convegno di Modena sulla Laudato Si’ del 1 dicembre, perché anche le recenti manifestazioni e in generale l’esigenza di ripensare i modelli di sviluppo spingono in questa direzione. Ma anche altri temi hanno grande rilevanza: facendo una scelta per ora molto ristretta, citiamo il futuro dell’Europa, i cambiamenti nel lavoro, la condizione dei giovani (con i quali bisogna tessere relazioni più dirette), i diritti dei migranti, i temi della bioetica (in particolare il “fine vita”), le nuove “riforme costituzionali” (istituto del referendum) in discussione…

Abbiamo visto negli ultimi mesi un certo fermento delle grandi associazioni ecclesiali e sociali di area cattolica, con alcuni più propensi a nuove forme partitiche, altri (la maggior parte) rivolti al piano formativo e a iniziative tematiche comuni. La nostra rete vede con maggior favore questa seconda prospettiva, semmai tenendo aperta un’interlocuzione con i partiti collocati nel centrosinistra, a partire dal PD. Andrebbe seguita e se possibile sostenuta la creazione di occasioni di condivisione e approfondimento comune tra varie esperienze di area cattolica, sia a livello nazionale che territoriale. L’idea del “forum” e la proposta di un “sinodo per l’Italia” – iniziative entrambe interessanti – non hanno trovato finora sviluppi. L’attenzione al cosiddetto “mondo cattolico” si deve accompagnare all’ascolto e alla relazione con altre esperienze delle chiese cristiane, di altre religioni o di altre sensibilità culturali.

L’articolazione delle opinioni tra le nostre associazioni e in generale nel cattolicesimo italiano non deve impedire un dialogo franco. Anzi, è proprio la difficoltà ad accettare il confronto che rende più complicato affrontare i nodi e aiutare le persone a maturare un’opinione più consapevole. Sia a livello generale che territoriale e parrocchiale, andrebbe favorito il dialogo sui temi sociopolitici, superando il timore – come ci insegna Papa Francesco – che una discussione aperta possa incrinare la comunione ecclesiale.

Il nostro portale continua ad essere uno strumento utile e valido per “fare cultura”, scambiarsi opinioni, dibattere, approfondire: da più parti abbiamo ricevuto segnali di apprezzamento. Sarebbe però certamente auspicabile poter avviare un suo “aggiornamento”, per renderlo più rispondente alle esigenze di oggi e agli obiettivi che ci poniamo: ma questo dipende in primis dalla possibilità di un maggiore sostegno economico, a partire da chi ne usufruisce. Ci sarà occasione per riparlarne.

 

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