
Il sultano del Brunei riconsegna la laurea ad honorem all'Università di Oxford e sospende la pena di morte per i gay
BANDAR SERI BEGAWAN-ADISTA. Il sultano del Brunei, Hassanal Bolkiah, ha riconsegnato il 6 maggio all’università di Oxford la Laurea honoris causa in Legge conferitagli nel 1993. Secondo l’agenzia AsiaNews (24/5), è la risposta alla lettera inviatagli dall’università il 26 aprile scorso, in cui il prestigioso istituto accademico considerava l’ipotesi di revocare il titolo. Ipotesi paventata pubblicamente il 6 aprile, dopo che il Brunei, tre giorni prima, aveva introdotto la pena di morte con lapidazione per gay, adulteri e stupratori, nonché l’amputazione di mani e piedi per i ladri. La decisione dell’università era sostenuta anche da una petizione, finalizzata a chiedere l’annullamento del titolo accademico, firmata da 120mila persone.
La protesta contro le nuove norme della Sharia nel Brunei è stata fortissima in tutto il mondo – le stesse Nazioni Unite hanno condannato le nuove disposizioni – fino a consigliare a Hassanal Bolkiah di far marcia indietro: il 5 maggio, domenica di inizio del Ramdan, ha annunciato la moratoria sulla pena di morte anche per i “reati” di omosessualità e di adulterio. «Sono consapevole – ha detto in un discorso radiotelevisivo – che ci sono molte domande e percezioni errate sull’attuazione del nuovo codice penale. Non ci dovrebbe essere alcuna preoccupazione per la Sharia, perché è piena di misericordia e delle benedizioni di Allah». «Per più di due decenni – ha aggiunto – abbiamo praticato una moratoria de facto sulla esecuzione della pena di morte per i casi finiti in giudizio nell’ambito del codice civile. Questo vale anche per i casi decisi nell’ambito del nuovo codice penale islamico, che fornisce un quadro più ampio». Nessuna pena capitale è in effetti stata eseguita in Brunei dal 1957.
* La Moshcea Sultan Omar Ali Saifuddien (Brunei), detta moschea d'oro, in una foto di Bernard Spragg, tratta da Flickr, immagine originale e licenza
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