
La Santa Sede conferma: il nunzio Fratini sull'esumazione di Franco parlava per sé
CITTÀ DEL VATICANO-ADISTA. «Ribadiamo ancora una volta che la posizione della Santa Sede sulla vicenda dell’esumazione di Franco è chiara ed è stata già espressa ufficialmente nella lettera» del «Segretario di Stato, Cardinale Pietro Parolin». «Tale posizione si basa sul pieno rispetto della sovranità dello Stato spagnolo e del suo ordinamento giuridico». Così il portavoce della Sala Stampa vaticana ad interim Alessandro Gisotti (v. fra le notizie precedenti la nomina del successore) il 18 luglio, quando, su domanda di un giornalista, ha affermato che le «recenti dichiarazioni» di mons. Renzo Fratini, alla scadenza del mandato di nunzio apostolico in Spagna, sulla questione dell’esumazione dei resti mortali di Francisco Franco «sono state espresse a titolo personale», ricordando inoltre che l’ex nunzio «ha già smentito, a mezzo stampa, ogni intenzione di esprimere un giudizio su questioni politiche interne».
Fratini, parlando con Europapress (30/6), aveva detto: «Sinceramente ci sono così tanti problemi nel mondo e in Spagna, perché resuscitarlo? Dico proprio che hanno resuscitato Franco. Lasciarlo in pace era meglio. Ci sono molte persone, anche politici, che pensano questo, perché sono passati 40 anni dalla morte di Franco, ha fatto quel che ha fatto. Dio giudicherà, non aiuta a vivere meglio ricordare qualcosa che ha provocato una guerra civile».
Queste parole avevano di molto urtato la sensibilità del governo spagnolo, che a seguire aveva annunciato la presentazione di una formale protesta in Vaticano per ingerenza negli affari interni dello Stato (v. Adista Notizie n. 26/19). Protesta consegnata formalmente dall’ambascitrice spangola presso la Santa Sede, María del Carmen de la Peña, il 4 luglio. Non sappiamo di risposte ufficiali da parte del Vaticano, ma che la protesta sia stata “accolta” senza colpo ferire è desumibile da un fatto: è proprio del 4 luglio l’annuncio sul bollettino della Sala Stampa che il papa ha accettato le dimissioni di Fratini. Fratini le aveva presentate nell’aprile scorso, al compimento dei 75 anni (norma che ora riguarda anche i diplomatici vaticani, non più solo i vescovi), ma esse non hanno valore fino a che non sono “controfirmate” dal pontefice.
*Manifestazione in plaza Mayor di Salamanca per celebrare la presa di Gijón da parte di Franco (1937). Foto tratta da Wikipedia, immagine originale e licenza
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