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"Sei un razzista, hai causato troppi danni". Il vescovo di San Antonio attacca Trump

«Ferma l'odio e il razzismo, a cominciare da te stesso». Questo uno dei tweet indirizzato a Donald Trump, dopo le ultime stragi di suprematisti bianchi in Texas (a El Paso) e nell’Ohio (a Daytin), dall'arcivescovo di San Antonio (Texas), mons.  Gustavo García-Siller, nato in Messico e divenuto cittadino americano nel 1998. García-Siller si va ad aggiungere ai tanti vescovi cattolice statunitensi che hanno criticato le politiche sull'immigrazione e la dura retorica del presidente Usa nei confronti degli immigrati e delle persone di colore, ma sicuramente è il primo vescovo cattolico ad accusare pubblicamente Trump di razzismo, definendolo «un uomo molto povero» spiritualmente, un «debole» che ha fatto «troppi danni».

Il 6 mattina il vescovo di San Antonio ha cancellato i suoi tweet più “cattivi”, ma ne ha lasciati altri in cui allude ai pericoli della retorica razzista e all'«egoismo di molti al potere» che portano «distruzione e dolore».  

Il presunto stragista è autore di un manifesto razzista e anti-immigrati che riflette le idee, il tono e anche le parole del presidente Trump, della Fox News e del Partito repubblicano. Ad esempio, il documento avverte di una «invasione ispanica» e afferma che i democratici stanno usando «frontiere aperte» e «cure mediche gratuite per immigrati illegali» per attirare nuovi elettori.

«Lo stragista di El Paso – aveva dichiarato Trump dopo la mattanza – ha pubblicato un manifesto online, consumato dall'odio razzista». «Con una sola voce, la nostra nazione deve condannare il razzismo, il fanatismo e la supremazia bianca. Queste ideologie sinistre devono essere sconfitte. L'odio non ha posto negli Stati Uniti. L'odio deforma la mente, devasta il cuore e divora l'anima».

Appunto, “comincia da te”, gli ha risposto García-Siller. 

*Ku Klux Klan, 1921, "suprematitsti" per eccellenza. Foto del Denver News, tratta da Wikimedia Commons, immagine originale e licenza

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