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Evangelici e valdesi: accogliamo noi i migranti salvati dalla Open Arms

Evangelici e valdesi: accogliamo noi i migranti salvati dalla Open Arms

ROMA-ADISTA. Accogliamo noi i 121 migranti salvati dalla nave “Open Arms”, anorata al largo di Lampeduso e ancora alla ricerca di un porto sicuro nel Mediterraneo.

Lo scrivono, in una lettera al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al ministro dell’Interno Matteo Salvini, il presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei), il pastore Luca Maria Negro, e il moderatore della Tavola valdese, il pastore Eugenio Bernardini.

«Questo gesto – spiegano i due esponenti protestanti – ha per noi un significato eminentemente umanitario e risponde, oltre che alla vocazione evangelica, all’accoglienza e all’amore cristiano, all’esigenza urgente di portare in salvo persone già provate e colpevoli di nient’altro che sfuggire da guerre e persecuzioni. La nostra proposta – proseguono – nasce dall’apprezzamento della soluzione trovata in casi analoghi quando altri profughi arrivati in Italia sono poi stati parzialmente ricollocati sulla base di accordi con alcuni stati europei.  Come si ricorderà, in quei casi quote di migranti furono accolte dalle strutture della Conferenza episcopale italiana. Per consolidare questo modello operativo, siamo da tempo impegnati presso le chiese protestanti e gli organismi ecumenici europei, perché sostengano attivamente politiche di accoglienza condivise e solidali».

La “Open Arms”, della ong spagnola ProActiva Open Arms, è in mare da una settimana con a bordo 121 persone salvate nel Mediterraneo tra l’1 e il 2 agosto. Come successo in casi simili negli ultimi mesi, il governo italiano si è rifiutato di fare entrare la nave nelle sue acque territoriali e di fare sbarcare le persone a bordo. Ed ora, in base al Decreto sicurezza bis appena approvato dal Senato, se la Open Arms dovesse violare il divieto rischierebbe l’arresto del suo equipaggio, la confisca della nave e una multa fino a 1 milione di euro. Per ora nessun altro governo si è fatto avanti offrendo aiuto.

L’1 agosto, pochi giorni dopo aver ripreso la navigazione dopo una sosta per un problema tecnico, la “Open Arms” aveva recuperato 52 persone alla deriva su un piccolo gommone a largo della Libia. Il giorno seguente, in piena notte, erano state salvate in circostanze simili altre 72 persone. In tutto a bordo della Open Arms c’erano quindi 124 persone, tutti migranti partiti dalla Libia, tra cui due donne all’ottavo e nono mese di gravidanza, che sono state fatte sbarcare, insieme alla sorella di una di loro.

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