
«È un tradimento di Cristo»: intellettuali cristiani Usa contro il nazionalismo
Un gruppo di teologi, pastori e intellettuali cristiani degli Stati Uniti ha scritto una “Lettera aperta contro il nazionalismo”, un appello ai credenti per denunciare le trasformazioni in seno al conservatorismo americano (anche di ispirazione cristiana), sempre più vicino al nazionalismo promosso da Donald Trump.
Il testo è stato pubblicato il 19 agosto dalla rivista di opinione cattolica Commonweal e tradotto il 23 agosto in Italia da Settimana News.
I firmatari – «ortodossi, cattolici e protestanti; repubblicani, democratici e indipendenti» – rispondono «con tristezza a questo riavvicinamento, ma anche con un chiaro e fermo No», perché talune convinzioni politiche non possono andare a braccetto con i valori della nostra fede.
La lettera - che si articola in un'introduzione e 6 punti chiave - è molto dura: con i dovuti distinguo, i firmatari mettono a confronto l’attuale situazione con quella vissuta dai cattolici tedeschi negli anni ‘30, quando alcuni teologi pensarono di aderire alle posizioni nazionaliste mentre altri credenti «resistettero, molto visibilmente nella Dichiarazione di Barmen del 1934, che rifiutò i compromessi di un cristianesimo “tedesco” e le sue odiose distorsione del Vangelo». Ancora oggi, si legge nell’appello, la narrazione nazionalista demonizza le minoranze vulnerabili, sfociando nel razzismo, parte del mondo cattolico si lascia ammaliare dalle promesse di un rafforzamento identitario e si confonde il nazionalismo con il patriottismo. Questo nazionalismo, denunciano gli intellettuali cristiani, «non solo è politicamente pericoloso ma rispecchia profondi errori teologici che minacciano l’integrità della fede cristiana. Pregiudica l’amore al prossimo ed è un tradimento di Cristo».
* Foto di Chairman of the Joint Chiefs of Staff, tratta da Flickr, immagine originale e licenza. L'immagine è stata ritagliata.
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