
Povertà e disuguaglianze in Italia: analisi e proposte dell'ASviS verso il 2030
L’Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile (AsviS), a partire dal suo Rapporto 2019 “L’Italia e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile”, ha lanciato l’iniziativa “Un goal al giorno”, che propone una riflessione sulla situazione italiana in rapporto ai 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) concordati in sede ONU e inseriti nell’Agenda 2030 (Povertà Zero; Fame Zero; Buona salute e benessere per le persone; Educazione paritaria e di qualità; Parità di genere; Acqua pulita e servizi igienico-sanitari; Energia pulita e accessibile; Lavoro dignitoso e crescita economica; Industria, Innovazione e Infrastruttura; Ridurre le disuguaglianze; Città e comunità sostenibili; Consumo e produzione responsabile; I cambiamenti del clima; Vita sott'acqua; Vita sulla terra; Pace, giustizia e istituzioni forti; Partnership per gli obiettivi).
Povertà Zero
Il Rapporto ASviS 2019, sottolinea l’Alleanza, «evidenzia un sensibile peggioramento per quanto riguarda il Goal 1 in Italia». L’obiettivo “Povertà Zero” deve infatti fare i conti, nel nostro Paese, con l’aumento di «povertà assoluta e povertà relativa, che registrano entrambe il valore più alto della serie storica 2005-2017 (rispettivamente, 8,4% e 15,6% della popolazione)».
E la situazione peggiora drasticamente discendendo lo Stivale: «Nel Mezzogiorno quasi la metà della popolazione è a rischio di povertà o esclusione sociale», in particolare i giovani, con punte negative in Calabria e Sardegna.
In merito ai problemi del Belpaese sul raggiungimento del Goal 1, l’ASviS propone «di misurare con continuità gli effetti del Reddito di Cittadinanza, così da poter individuare le aree che richiedono ulteriori potenziamenti, con l’obiettivo di renderlo uno strumento effettivamente universale». Propone inoltre «di accompagnare il RdC con un’adeguata offerta di servizi per l’avviamento al lavoro, grazie a percorsi di educazione e di formazione mirati che inneschino un ciclo virtuoso che riduca non solo l’elevato tasso di disoccupazione, ma anche il tasso dei cosiddetti working poor». Infine, l’Alleanza suggerisce «una seria politica di supporto ed empowerment diretta alle famiglie, specie quelle giovani e numerose, che sono maggiormente esposte al rischio di esclusione sociale».
Qui un approfondimento dell’ASviS sull’Italia e il Goal 1
Ridurre le disuguaglianze
Il Paese soffre anche in ragione delle forti disuguaglianze che «mettono a rischio il raggiungimento del Goal 10 dell'Agenda 2030. Le disparità economiche e sociali si manifestano nell’accesso iniquo ai servizi fondamentali e alla ricchezza comune rappresentata dall'ambiente, il paesaggio, le risorse naturali e la conoscenza». Anche in questo caso, pesa la «considerevole distanza del Mezzogiorno dalla media italiana, soprattutto per quel che riguarda l’indice di disuguaglianza del reddito disponibile e il rischio di povertà».
Per ridurre le disuguaglianze, l’ASviS propone di «disegnare una riforma fiscale complessiva che riequilibri il carico delle imposte fra i diversi ceti sociali e rafforzi la progressività effettiva del sistema fiscale». Chiede poi di «definire politiche che favoriscano l’accesso delle persone con competenze imprenditoriali al governo delle imprese, nonché un maggiore coinvolgimento dei lavoratori nelle decisioni strategiche». Invita inoltre a «consolidare la responsabilità nazionale nel conseguimento dei livelli essenziali delle prestazioni, a cominciare da istruzione e salute, dove assai forte rimane l’influenza delle condizioni familiari e territoriali sulla capacità di accedere a servizi di qualità». Ancora, propone di «disegnare e attuare, nelle aree fragili del Paese e nelle periferie, politiche di sviluppo rivolte ai luoghi che traggano indirizzi e lezioni di metodo dalla Strategia Nazionale per le Aree Interne e di orientare gli strumenti per la sostenibilità ambientale a favore dei ceti deboli che vivono nelle aree fragili e nei territori più inquinati». Invita infine a «una forte azione di intervento a favore della riqualificazione del patrimonio edilizio e degli spazi pubblici e il rafforzamento dei diritti di accesso per tutti i ceti sociali».
Qui un approfondimento dell’ASviS sull’Italia e il Goal 10
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