Nessun articolo nel carrello

Rinnovo del Memorandum Italia-Libia: il governo decida se sta dalla parte dei diritti umani

Rinnovo del Memorandum Italia-Libia: il governo decida se sta dalla parte dei diritti umani

A tre giorni dal rinnovo automatico del Memorandum d’Intesa Italia-Libia, firmato da Gentiloni e Serraj il 2 febbraio 2017, molte sono le voci della società civile che si levano per chiedere al governo un deciso cambio di passo nei rapporti con il Paese nordafricano il quale, dietro lauti compensi, ha ricevuto la delega italiana di arrestare i flussi migratori del Mediterraneo. E lo ha fatto, con le brutalità e le violazioni dei diritti umani oggi documentate, ma per anni ignorate dalle istituzioni italiane ed europee.

Tra gli alti, anche Oxfam – organizzazione internazionale contro la povertà nata nel 1942 – «chiede al Governo di non rinnovare l'accordo Italia-Libia, mettendo la parola fine a una delle pagine più tristi e vergognose della nostra storia recente. L'accordo peraltro non è mai stato ratificato dal Parlamento italiano contrariamente a quanto previsto in Costituzione (ex. Art. 80)».

Secondo i dati forniti dall’agenzia Onu per i rifugiati, nei lager libici sono detenute decine di migliaia di persone e solo 4.500 di queste sarebbero ospitate in strutture “ufficiali”. «Abbiamo raccolto testimonianze terribili di torture, stupri, omicidi avvenuti nei campi di detenzione libici», afferma Paolo Pezzati, policy advisor di Oxfam Italia, riconoscendo che «l’accordo che il nostro governo ha firmato con la Libia a febbraio 2017 ha di fatto consentito queste violazioni indicibili e non dovrebbe dunque essere tacitamente rinnovato». Non solo i trattamenti inumani e degradanti, ma per i migranti nei centri libici il pericolo è anche quello «di morire sotto le bombe in un Paese in guerra. Un orrore a cui bisogna porre fine con un Piano di evacuazione coordinato dalle Nazioni Unite, che preveda una ridistribuzione dei migranti a livello europeo».

Nel corso del primo triennio di Memorandum, governi italiani di ogni colore hanno ignorato la drammatica situazione dei migranti detenuti e hanno continuato a finanziare i libici (formazione militare, motovedette e mezzi di terra) con 43,5 milioni di euro nel 2017, più di 51 milioni nel 2018 e oltre 56 milioni nel 2019.

«Chiediamo al Governo – continua Pezzati – di non rinnovare l’accordo Italia-Libia e non rifinanziare le missioni militari in Libia, superando le divisioni su un tema che richiama essenzialmente il rispetto dei diritti umani sancito dalla nostra Costituzione. Pensiamo sia gravissimo che il M5S si sia astenuto al Parlamento europeo sul rafforzamento delle attività di salvataggio in mare, mentre temiamo che il PD, dopo essersi astenuto sul rinnovo delle missioni militari a giugno scorso, possa fare adesso passi indietro. Nel quadro attuale, riteniamo inoltre prioritario che il Governo riveda quanto prima i Decreti sicurezza e si faccia promotore per una missione navale di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo a livello europeo».

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

Sostieni la libertà di stampa, sostieni Adista!

In questo mondo segnato da crisi, guerre e ingiustizie, c’è sempre più bisogno di un’informazione libera, affidabile e indipendente. Soprattutto nel panorama mediatico italiano, per lo più compiacente con i poteri civili ed ecclesiastici, tanto che il nostro Paese è scivolato quest’anno al 46° posto (ultimo in Europa Occidentale) della classifica di Reporter Senza Frontiere sulla libertà di stampa.