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Il papa per le vie di Roma. Quale messaggio veicola?

Il papa per le vie di Roma. Quale messaggio veicola?

Un vescovo francese ha contratto il coronavirus. Era stato in visita ad limina da papa Francesco durante la settimana dal 9 al 15 marzo, insieme a 28 suoi colleghi dell’ovest francese. Ora tutto il gruppo è in quarantena. Tutti avranno parlato con i vari capi dicastero e con il pontefice, i quali dunque avranno “fatto gruppo” con gli ospiti. Non se ne preoccupa nessuno? Non è dato sapere. Non se ne preoccupa per nulla Francesco: domenica 15 marzo se n’è andato a passeggio per le vie di Roma, certamente mantenendo le distanze di sicurezza, ma travalicando i confini del suo Stato e facendo quello che a nessuno di noi “reclusi da virus” è consentito se non intorno al proprio domicilio. E senza che nessun poliziotto gli chiedesse l’autocertificazione, cui invece siamo tutti indiscriminatamente obbligati.

Due le tappe del suo tour: la Basilica di Santa Maria Maggiore - dove si reca prima e dopo ogni suo viaggio internazionale - e la chiesa di San Marcello in via del Corso, dove si conserva il Cristo miracoloso che, secondo la tradizione, liberò la città dalla peste nel 1522. Non risulta che i Decreti del governo Conte finalizzati ad arginare il virus contemplino, fra i “seri motivi di necessità” per spostarsi da casa, un pellegrinaggio papale per chiedere la grazia della guarigione. D’altronde Dio, insegna il catechismo, è «in ogni luogo»; per impetrare una grazia non sembrerebbe necessario recarsi in un posto preciso, quasi Dio fosse sordo, impossibilitato ad ascoltare le suppliche al di fuori degli edifici di culto. Siamo sicuri che i provvedimenti antivirali del governo abbiano considerato questa prospettiva.

Non appare un bell’esempio quello del papa che viola norme che riguardano tutti. La campagna #iorestoacasa, i flashmob cui due o tre volte al giorno diamo vita perché nessuno si senta solo in un frangente della vita collettiva così drammatico, nonché l’amore che sicuramente Francesco porta all’umanità, avrebbero dovuto consigliare al pontefice un comportamento più solidale, se non più responsabile.

*Foto tratta da bing.com, immagine originale e licenza

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