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Dalla Rai, informazioni scarse e faziose: la protesta dei palestinesi

Dalla Rai, informazioni scarse e faziose: la protesta dei palestinesi

La Rai informa poco e diffonde falsità sulla Palestina, e in particolare «non ci sono servizi o documentari sulle continue violazioni dei diritti del popolo palestinese da parte del Paese che occupa e colonizza la Palestina. Non rispetta la verità, né le posizioni dell’Italia, o le risoluzioni dell’ONU e della legalità internazionale sul conflitto mediorientale». Queste le ragioni per le quali la comunità palestinese di Roma e del Lazio, insieme alla società civile impegnata nelle lotte per i diritti dei palestinesi, si ritroveranno per un sit-in in viale Mazzini 14, giovedì 28 maggio alle ore 16-17. Ad annunciare l’iniziativa, un comunicato diramato ieri da Yousef Salman (presidente Comunità Palestinese di Roma e del Lazio) e inviato alla nostra redazione dalla Rete Romana di Solidarietà con il Popolo Palestinese, che intende «ricordare e chiedere alla Rai di rispettare la sua missione, come voce libera della verità».

A scatenare l’indignazione della comunità palestinese è stata in particolare la puntata del 21 maggio del programma “L’Eredità”, nella quale si è dichiarata Gerusalemme capitale di Israele. Eppure, ribadisce il presidente, «Gerusalemme non è la capitale di Israele, è stata annessa dopo l'occupazione di Israele nel 1967. Un atto illegale non riconosciuto dalle nazioni Unite e dalle Comunità Internazionale». «Gerusalemme dovrebbe essere una città condivisa, Ovest capitale di Israele, Est capitale della Palestina. I palestinesi hanno accettato la condivisione, Israele no».

Alla Rai, i palestinesi di Roma e Lazio chiedono di rettificare l’errore e correggere «questo oltraggio alla verità e alla legalità internazionale» e chiedono che, finalmente, «la tv di Stato dedichi servizi e documentari sulla reale situazione della Palestina, sulla quotidianità del vivere sotto occupazione militare e subendo ogni giorno la confisca delle proprie terre e risorse, le loro case demolite, i giovani, compresi i bambini arrestati, abusati e torturati. Questo dovrebbe fare una informazione corretta e rigorosa, questo esigiamo quando paghiamo il canone Rai. Questo dovrebbe fare la Rai perché non si può parlare di pace senza giustizia, non si può parlare di giustizia senza diritti e non si può parlare di diritti senza la libertà, la giustizia e i diritti del popolo palestinese all’autodeterminazione, al ritorno alle sue case e alle sue terre e vivere nel suo Stato libero e sovrano e laico in pace e sicurezza a fianco di quello israeliano sulla base del diritto e della legalità internazionale».


* Palestine Grunge Flag, opera di Nicolas Raymond, tratta da Flickr, immagine originale e licenza.

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