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Per un 2 giugno nonviolento

Per un 2 giugno nonviolento

ROMA-ADISTA. Si chiama Repubblica Italiana, è nata il 2 giugno del 1946, in un'urna elettorale, figlia della Resistenza e del Referendum. Democratica, unitaria, parlamentare, ha superato i traumi della dittatura e della guerra e ha poi partorito la Costituzione.

È questa la Repubblica che festeggiamo dopo 74 anni. È la nostra forma di stato, è il nostro patto istituzionale. Quando parliamo di "patria" (ma sarebbe meglio chiamarla "matria", al femminile, come nella lingua tedesca, heimat, che dà un senso di cura, di casa, di accoglienza materna), parliamo della Repubblica che ha contribuito alla nascita dell'Europa concepita a Ventotene, che ne ha allargato i confini, che è inclusiva, aperta al futuro. Ecco, questa è la Repubblica, la patria che noi festeggiamo.

I simboli della "difesa della Patria" oggi sono le mascherine, i guanti, il disinfettante; simboli di tutela della vita, della salute dei più deboli e fragili. Gli strumenti militari, invece, cacciabombardieri, blindati e corazzate non sono serviti a fermare il virus, non ci hanno difeso. La proposta di rendere istituzionale l'organizzazione della Difesa non militare nasce dalla constatazione che essa è già operante nella società civile, e per questo ha raccolto il sostegno e l'adesione delle reti impegnate sui temi della pace, del disarmo, della nonviolenza, del servizio civile, della solidarietà, (Conferenza Nazionale Enti di Servizio Civile, Forum Nazionale per il Servizio Civile, Rete della Pace, Rete Italiana per il Disarmo, Sbilanciamoci!, Tavolo Interventi Civili di Pace).

Dunque, se davvero vogliamo difendere la Repubblica, dobbiamo potenziare le forme della difesa civile, non armata e nonviolenta. È per questo che proprio oggi, 2 giugno, abbiamo fatto un ulteriore passo con la Campagna "Un'altra difesa è possibile", presentando al Parlamento una Petizione (in base all'articolo 50 della Costituzione), per chiedere un provvedimento legislativo sulla Difesa civile non armata e nonviolenta. Vogliamo rimuovere l'ostacolo delle enormi spese militari ed avere a disposizione risorse per garantire la difesa costituzionale, sanità, istruzione, formazione, ricerca, servizio e protezione civile.

Abbiamo avviato la Campagna "Un'altra difesa è possibile" nel 2014, con un testo di legge di iniziativa popolare depositato alla Camera con cinquantamila firme, poi accolto da oltre settanta parlamentari e assegnato alle Commissioni difesa e affari costituzionali. Ora vogliamo rilanciare, e lo facciamo con la forma della Petizione, coinvolgendo direttamente i Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati. Abbiamo chiesto loro un incontro urgente, perchè non possiamo permetterci di perdere ulteriormente tempo e sperperare altro denaro nelle spese militari. La patria/matria, la Repubblica, è sotto attacco, colpita da ingiustizie, povertà, disoccupazione, inquinamento, e deve essere difesa con misure efficaci, che solo la Difesa civile non armata e nonviolenta può offrire.

Dopo la pandemia e l'emergenza sanitaria, le forze da mettere in campo sono quelle del lavoro, medici e infermieri, le categorie delle arti e dei mestieri, gli studenti, gli educatori, gli immigrati, i bambini e le bambine, le madri e i padri, le ragazze e i ragazzi del Servizio civile universale. Queste sono le vere ricchezze della Repubblica che ripudia la guerra.

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