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Mattarella a “Famiglia Cristiana”: fare memoria della guerra per costruire una coscienza di pace

Mattarella a “Famiglia Cristiana”: fare memoria della guerra per costruire una coscienza di pace

Famiglia Cristiana, in edicola da domani, pubblica la lettera che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al direttore del settimanale dei paolini, Antonio Rizzolo. «Trovo di grande interesse – dice Mattarella – l’iniziativa di Famiglia Cristiana di raccontare, in diverse puntate, la storia della Seconda Guerra Mondiale, a ottant’anni dalla sciagurata entrata dell’Italia in quel conflitto, che tanto dolore e tante iniquità ha provocato in larga parte del mondo».

Con il numero di questa settimana, che arriva a pochi giorni dall’anniversario della dichiarazione italiana di guerra a Inghilterra e Francia (10 giugno 1940), Famiglia Cristiana propone ai suoi lettori una serie di inserti speciali mensili, che ripercorreranno le tappe principali del conflitto, basati soprattutto su immagini e testimonianze inviate dai lettori. Un’impresa editoriale, dice il presidente della Repubblica, che «si prefigge di coniugare la narrazione dei grandi accadimenti con i ricordi familiari di quella moltitudine di soldati, spediti a combattere e spesso a morire, sovente in terre lontane, in nome della volontà di potenza e delle brame di dominio. Le guerre portano distruzioni, sofferenze e lutti indicibili». Tanto che, sottolinea Mattarella, la Seconda guerra mondiale ha portato alla Costituzione della Repubblica, e in particolare a quell’art. 11 che «ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali».

Mantenere viva la memoria di quegli eventi, come sta facendo il settimanale cattolico, ha un duplice valore, sottolinea Mattarella: «Agire sul piano della conoscenza, ma anche contribuire a formare e diffondere una coscienza di pace, che non è mera assenza di guerra, ma aspirazione piena alla giustizia e al rispetto, a ogni latitudine, dei diritti fondamentali della persona».

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