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Una sollecitazione alla Santa Sede: date maggiori informazioni sui rapporti con la Cina

Una sollecitazione alla Santa Sede: date maggiori informazioni sui rapporti con la Cina

Pare che Cina e Vaticano si incontreranno alla fine di questo mese per un round di colloqui sull’“Accordo provvisorio” - siglato il 22 settembre del 2018 e ora in scadenza - sulla nomina dei Vescovi e in previsione di «una più ampia collaborazione a livello bilaterale». È una notizia di «fonti non ufficiali» ma credibile perché diffusa da Ángelus News (portale della diocesi della città statunitense) e dall’agenzia Catholic Nwes Service, due media decisamente affidabili. La rilancia il sito spagnolo Religión Confidencial. Il quale dedica un articolo alla situazione della Chiesa cattolica ella “Terra del dragone”, intitolato “Il Vaticano dovrebbe dare maggiore informazione sullo sviluppo dell’Accordo con la Cina”. Che non è proprio rosea: intanto, sarebbero già 6 i vescovi della Chiesa definita “sotterranea” che si sono uniti alla all’Associazione Patriottica, ovvero alla “Chiesa ufficiale” cinese (diciture tuttavia improprie dopo l’Accordo di due anni fa); mentre sarebbero 21 i recalcitranti, i quali, non riconosciuti dalle autorità dello Stato, rimangono, scrive la Cns, «alla mercé delle forze di sicurezza locali spesso severe».

Malgrado l’Accordo, continuano le persecuzioni contro i cristiani. In alcune regioni, come nello Shanxi, secondo Cns, le autorità governative stanno ordinando di sostituire all’interno delle case i simboli religiosi, comprese le immaginette di Gesù, con foto del presidente Mao e dell’attuale presidente Xi Jimping, pena il ritiro dell’assistenza sociale ed economica. Una delle misure stabilite dalle autorità, ricorda l’agenzia AciPrensa (21/7), «è stata la proibizione ai minorenni di età inferiore ai 18 anni di partecipare ad eventi religiosi. Inoltre, negli ultimi tre mesi, oltre 500 traversate nella provincia cinese di Anhui sono state rimosse dal regime comunista, senza che le autorità cattoliche e protestanti siano state in grado di resistere».

L’Accordo, i cui particolari tuttavia non sono ancora noti, ha diviso la Chiesa, sottolinea Religión Confidencial: hanno espresso la loro contrarietà cardinali come Joseph Zen (oggi 88enne) e Charles Maung Bo di Yangon, presidente della federazione delle Conferenze episcopali dell’Asia, mentre il Vaticano e «molti altri cattolici» ritengono che «il dialogo sia l’unica opzione», tano più apprezzabile perché «per la prima volta Cina e Santa Sede si stanno parlando».

Per «evitare speculazioni sopra l’Accordo e sulle conversazioni con la Cina», il sito spagnolo ritiene che «la Santa Sede dovrebbe dare maggiore informazione su quello che sta succedendo con la Cina, sullo sviluppo dell’Accordo e su come mai continuano le persecuzioni», nonché «chiarire quali sono le conseguenze per i vescovi fedei al papa se si uniscono all’Associazione Patriottica». Perché «l’informazione ufficiale toglie dubbi e evita speculazioni».

*Foto di Francine Sreca tratta da Pixabay, immagine originale e licenza

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