
L’abbraccio di papa Francesco ai genitori cattolici e ai loro figli LGBT
“Ricordati dei nostri figli omosessuali”, “Siamo genitori fortunati, siamo tutti figli di Dio”. Erano queste alcune delle frasi che mercoledì 16 settembre 2020 sono risuonate nel cortile di san Damaso in Vaticano al termine dell’udienza generale del papa, mentre Mara Grassi, una madre cattolica con un figlio gay e vicepresidente dell’associazione la Tenda di Gionata, dialogava brevemente con Papa Francesco, davanti ai tanti pellegrini presenti e a una delegazione formata da una quarantina di genitori cattolici con i loro figli LGBT de La Tenda di Gionata.
Un incontro che ha avuto una grande risonanza sulla stampa, di cui molti hanno parlato in termini entusiastici oppure sottolineando che ciò che il Papa ha detto non cambiava nulla nella dottrina ufficiale della Chiesa.
Come ha avuto modo di raccontare Mara Grassi, durante l’incontro: "Ho detto al Papa, consegnandogli il nostro libretto, “Genitori fortunati”, che noi siamo fortunati perché siamo stati costretti a cambiare lo sguardo, lo sguardo con cui abbiamo sempre guardato i nostri figli, e vedere in loro la bellezza e l’amore di Dio. Vogliamo fare un cammino con la Chiesa, creare un ponte con la Chiesa, perché anche la Chiesa possa cambiare lo sguardo verso i nostri figli, non escludendoli più ma accogliendoli in pieno.
E il Papa mi ha risposto: «Certo, il Signore li ama così come sono, perché sono tutti figli di Dio. E anche la Chiesa – mi ha detto – li deve amare così come sono». Poi mi ha guardato e ha sorriso – conclude Mara Grassi, che ha quattro figli, di cui il più grande omosessuale – in un momento di profonda sintonia che non dimenticheremo”.
Al Papa ha consegnato anche alcune lettere di genitori con figli LGBT e di operatori pastorali che li accompagnano, in cui sono descritti percorsi dolorosi di accettazione attraverso i quali in molti, non sentendosi accolti dalla loro famiglia e dalla Chiesa, si sono allontanati da loro.
Per Alberto Lisci e Laura Cioni, una coppia di genitori che ha partecipato all’udienza, era “impossibile non commuoversi di fronte a un colloquio tra una madre, che in quel momento rappresentava tutti noi e il Santo Padre”.
Per Cinzia Bellani di San Donato Milanese, un’altra madre che ha assistito all’incontro, “È stato un incontro emozionante perché noi, tenuti ai margini, ci siamo ritrovati per poco nel cuore del cattolicesimo, finalmente riconosciuti come figli amati. È stato inaspettato per chi come me e mio marito ha incontrato questa realtà dei cristiani LGTB+ solo poco più di un anno fa, dopo mesi di dubbi e profonde incertezze. Come la vedova insistente della parabola bussiamo alla porta della Chiesa per chiedere giustizia e non compassione. Giustizia perché tanti sono i torti subiti finora”.
Per Dea Santonico e Stefano Toppi, un’altra coppia di genitori presenti all’incontro, “le parole del Papa, isolate dal contesto, non segnano nessuna svolta ... La novità è altrove. Per cominciare è nell’invito di persone LGBT e genitori ad un’udienza – la prima volta per quanto ne sappiamo noi. ... La novità è nel volto sorridente di Mara, per troppi anni consumato dalle lacrime, che, vestita con i colori dell’arcobaleno, protagonista suo malgrado, stava a testa alta davanti al Papa.
… La forza delle immagini ha avuto la meglio sulle parole e racconta una Chiesa diversa: un abbraccio di Papa Francesco alla comunità LGBT – così ne ha parlato Agnese Pini, direttrice de La Nazione, a Prima pagina su Radio 3. Così è arrivata al cuore di molti e molte: un abbraccio da cui si sono sentiti scaldati.
Alla fine del colloquio con Mara alcuni ragazzi gay presenti all’incontro hanno gridato "grazie al Papa". Ci ha commosso quel grazie gridato da chi è stato offeso, disprezzato, allontanato dalla Chiesa. Sono loro la pietra scartata che è diventata testata d’angolo. È un grazie preventivo, è lungo il cammino per meritarselo: la Chiesa deve convertirsi e chiedere perdono. Il cammino è lungo. Il tempo per farlo breve, forse quel grazie ci dà la speranza che non è ancora scaduto”.
Ma per Simone Contini, figlio di Michela e Corrado presenti all’udienza, l’incontro del papa con i genitori di figli LGBT è davvero un esempio concreto di come “fare Chiesa e Pastorale” insieme.
* Innocenzo Pontillo è presidente dell’associazione La tenda di Gionata (gionata.org/tendadigionata), nata nel 2018 su sollecitazione di don David Esposito, un prete prematuramente scomparso, che “sognava” che le nostre comunità cristiane sapessero “allargare la tenda” (Isaia 54) per fare spazio a tutti, diventando così “sempre più santuari di accoglienza e sostegno verso le persone LGBT e verso ogni persona colpita da discriminazione”.
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