
Un progetto «politico» per «trasformare quello che non funziona». Nasce il Cantiere Casa Comune
Nasce il Cantiere Casa Comune, progetto che le missionarie e i missionari comboniani presentano, nell’editoriale di Nigrizia di ottobre, come «politico», che intende dunque «trasformare quello che non funziona nella convivenza umana» e «soprattutto sradicare ciò che nega dignità alle persone sulla Terra». Come ricordano l’enciclica Laudato si’ e l’esortazione apostolica Querida Amazonia di papa Francesco, «la realizzazione della “casa comune” è l’obiettivo principale per una conversione ecologica, sociale, culturale ed economica».
Il Cantiere è luogo di riflessione e di azione, dove condividere impegno, creatività e competenze, per «rendere concreta l’appartenenza radicale alla famiglia umana per “osare inventare l’avvenire”, come amava ripetere il leader del Burkina Faso Thomas Sankara. Cittadini e cittadine planetari, con il passaporto del mondo».
Un luogo che farà incontrare mondo religioso, società civile, organismi del volontariato e della solidarietà internazionale, istituzioni, amministratori locali, parlamentari, associazioni, diocesi, parrocchie, gruppi e famiglie, ecc., «tutte le persone che sentono il bisogno e la voglia di sporcarsi le mani nell’impegno di trasformazione sociale».
Un luogo che serve innanzitutto alla Chiesa, dicono i comboniani, per riscoprire «le nostre origini sovversive per scalzare un sistema mondiale ingiusto» e per rilanciare «il nostro ruolo profetico e proattivo costruendo speranza».
I lavori del Cantiere Casa Comune partiranno dalla grande sfida delle migrazioni e ogni due anni si sceglierà un tema di estrema attualità, con l’obiettivo esplicito e ambizioso di «ottenere risultati tangibili di maggiore giustizia e umanità nelle relazioni interpersonali e tra comunità».
Casa Comune, si legge sul sito ufficiale, organizzerà «sul territorio italiano incontri, eventi, laboratori, manifestazioni, dibattiti, con il coinvolgimento dei media locali e nazionali, piccoli progetti condivisi, per raccogliere spunti, idee e proposte in vista della scelta di impegni comuni per il cambiamento».
Il Cantiere vuole essere una risposta concreta agli appelli di papa Francesco, in particolare alla recente enciclica Fratelli tutti («e sorelle»), ma anche alle parole del pontefice per la Giornata Mondiale dei Poveri del 15 novembre, quando dice: «Non possiamo sentirci “a posto” quando un membro della famiglia umana è relegato nelle retrovie e diventa un’ombra. Il grido silenzioso dei tanti poveri deve trovare il popolo di Dio in prima linea, sempre e dovunque, per dare loro voce, per difenderli e solidarizzare con essi davanti a tanta ipocrisia e tante promesse disattese, e per invitarli a partecipare alla vita della comunità».
Disponibile online il dossier di ottobre di Nigrizia, che affronta il progetto del primo percorso biennale di Casa Comune, «sull’irruzione dell’altro nel quotidiano della nostra vita, che riconosciamo nel migrante e rifugiato», dal titolo: "Nella stessa barca. Verso una umanità plurale".
Per mettersi in gioco nel Cantiere è necessario scrivere una email a com.centrale@cantierecasacomune.it e compilare la scheda di adesione. Per ogni altra informazione: info@cantierecasacomune.it, 045/8092390
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