
Cantiere Casa Comune: le migrazioni, la realtà e le sue narrazioni
Proseguono i lavori del Cantiere Casa Comune, progetto «politico» delle missionarie e dei missionari comboniani, che intende «trasformare quello che non funziona nella convivenza umana» e «soprattutto sradicare ciò che nega dignità alle persone sulla Terra». Nel solco tracciato da papa Francesco con enciclica “verde” Laudato si’ e con l’esortazione apostolica Querida Amazonia, il Cantiere vuole essere un luogo di incontro per mondo religioso, società civile, organismi del volontariato e della solidarietà internazionale, istituzioni, amministratori locali, parlamentari, associazioni, diocesi, parrocchie, gruppi e famiglie di riflessione e di azione, dove condividere impegno, creatività e competenze, per «rendere concreta l’appartenenza radicale alla famiglia umana per “osare inventare l’avvenire”, come amava ripetere il leader del Burkina Faso Thomas Sankara. Cittadini e cittadine planetari, con il passaporto del mondo». Tema scelto per il primo biennio di lavoro del Cantiere: le migrazioni.
Il prossimo webinar si terrà venerdì prossimo, 4 dicembre alle ore 20.30, in diretta su ZOOM e sul canale facebook del Cantiere e di Nigrizia. L’incontro – dal titolo “Narrare le migrazioni: tra manipolazione e realtà” – vedrà la partecipazione di Luciano Scalettari (giornalista investigativo esperto di Africa e vicecaporedattore di Famiglia Cristiana) e p. Giulio Albanese (missionario comboniano e giornalista di lungo corso, editorialista dell’Osservatore Romano e di Avvenire). «Il webinar – si legge nella presentazione dell’evento – ha lo scopo di aiutarci a comprendere le dinamiche delle narrazioni sulla realtà delle persone migranti da parte del mondo dell’informazione. A partire dagli studi sulla percezione del fenomeno migratorio in Italia analizzeremo gli scostamenti tra la realtà delle persone migranti e il modo di raccontarla che, in alcuni casi, diventano funzionali ad un modo distorto di fare informazione, ad una politica ridotta a propaganda, alla manipolazione delle coscienze e a criteri per legittimare un sistema giuridico in materia di immigrazione profondamente ingiusto e discriminatorio».
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