
Crisi del Tigray: solidarietà ecumenica di Chiese e organismi religiosi
Una lettera pastorale congiunta, firmata da Chiese, organismi e reti ecclesiali e indirizzata alle Chiese e al popolo d’Etiopia nel drammatico momento che stanno vivendo a causa del conflitto nel Tigray, iniziato il 4 novembre scorso regione nella Regione settentrionale. Esprimiamo solidarietà a tutti voi – scrivono Ioan Sauca (World Council of Churches), Martin Junge (Lutheran World Federation), Chris Ferguson (World Communion of Reformed Churches), Fidon Mwombeki (All Africa Conference of Churches), Rudelmar Bueno de Faria (ACT Alliance), Jeannette Uwizeye (Fellowship of Christian Councils and Churches in the Great Lakes and Horn of Africa-FECCLAHA), Josiah Idowu-Fearon (Anglican Communion) e Ivan M. Abrahams (World Methodist Council) – «per le morti, i feriti, gli sfollati e le divisioni causate» e «siamo profondamente preoccupati per le difficoltà e le perdite inflitte alla popolazione civile, in particolare ai più vulnerabili, compresi donne e bambini».
I firmatari riconoscono con rammarico che «questo conflitto si è aggiunto pesantemente alla lunga serie di crisi che già concorrevano ad esasperare il popolo dell'Etiopia, come le aggressioni a specifici gruppi etnici o religiosi, le tensioni regionali legate alla Grand Ethiopian Renaissance Dam (la mega-diga sul Nilo Azzurro che ha incrinato i rapporti con Egitto e Sudan, ndr), la peggiore invasione di locuste degli ultimi 25 anni che ha causato gravi impatti sulla produzione di cibo e, infine, la pandemia da Covid-19».
Pressante più che mai, nell’attuale contesto etiope, la missione di Chiese e organismi religiosi «di rispondere alla sofferenza e ai bisogni umani, promuovere la pace, la riconciliazione e l’unità». Un «ministero profetico per la giustizia, la pace e dignità umana» al quale i firmatari della lettera pastorale offrono incoraggiamento, solidarietà e accompagnamento, al fine di sostenere il popolo etiope nelle scelta di «percorsi pacifici per la risoluzione del conflitto».
«Preghiamo con voi per la fine del conflitto, il ritorno sicuro di coloro che sono stati sfollati e per un processo di riconciliazione inclusivo che porterà a una pace sostenibile per tutti in Etiopia», conclude la missiva. «Possa il potere vincente del nostro Signore Gesù Cristo sostenere insieme la vostra fede».
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