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Lo Yemen e le armi italiane: ancora un passo avanti, ma l’obiettivo resta l’embargo europeo

Lo Yemen e le armi italiane: ancora un passo avanti, ma l’obiettivo resta l’embargo europeo

La Commissione Esteri alla Camera ha votato ieri mattina una risoluzione presentata da Yana Chiara Ehm (M5S) e da Lia Quartapelle Procopio (PD) sulla drammatica situazione che sta vivendo la popolazione yemenita, vittima di un conflitto senza fine al quale anche l’Italia ha offerto un pesante contributo in armi, macchiandosi di gravi responsabilità, denunciano da anni le associazioni pacifiste, in violazione della normativa nazionale ed europea che vieta di vendere armi a Paesi in guerra o che non tutelano i diritti umani.

Nel comunicato congiunto, emanato in seguito alla votazione in Commissione, le organizzazioni firmatarie – Amnesty International Italia, Comitato Riconversione RWM per la pace ed il lavoro sostenibile, Movimento dei Focolari, Oxfam Italia, Rete Italiana Pace e Disarmo – affermano che, con questa mozione, «i parlamentari chiedono la proroga della sospensione dell’export di alcuni tipi di armamenti verso la coalizione» a guida saudita, protagonista delle ostilità in Yemen.

In particolare, approfondisce la nota, la mozione «impegna l’Esecutivo a “mantenere la sospensione della concessione di nuove licenze per bombe d’aereo e missili che possono essere utilizzati a colpire la popolazione civile, e della loro componentistica” verso Arabia Saudita ed Emirati Arabi, misura già in essere da metà 2019 (e con scadenza prevista a gennaio 2021) oltre che “a valutare la possibilità di estendere tale sospensione anche ad altre tipologie di armamenti fino a quando non vi saranno sviluppi concreti nel processo di pace”».

L'estensione del divieto di vendita ad altre tipologie di armi, oltre alle bombe d'aereo e ai missili, era stata richiesta a gran voce già nel 2019 dalle stesse associazioni, che accoglievano con favore il provvedimento, denunciandone al contempo limiti e pericoli. Tra questi, oltre alla tipologia di armi proibite, c’era anche la riduzione dello stop delle vendite ai soli Arabia Saudita ed Emirati Arabi, Paesi leader di una coalizione più vasta, composta anche da Bahrein, Egitto, Kuwait e Sudan. La mozione votata ieri in Commissione Esteri invoca anche questo ulteriore balzo in avanti, chiedendo al governo «la possibilità di adottare mirate misure sospensive nei confronti di tutti i Paesi coinvolti attivamente nel conflitto in Yemen e dunque non solo verso i due principali attori del conflitto».

«Le nostre Organizzazioni – si legge nella nota – chiedono ora al Governo di recepire in maniera rapida le indicazioni provenienti dal Parlamento, in modo che la sospensione continui a rimanere effettiva anche dopo la sua prima scadenza senza soluzione di continuità. Chiediamo, inoltre, che tutte le valutazioni su ipotesi di ulteriori passi, sia rispetto all’allargamento di tipologie di materiali oggetto di blocco, sia come allargamento dei Paesi oggi destinatari delle armi, siano prese in considerazione rapidamente e soprattutto implementate concretamente appena possibile».

Da anni poi, la società civile italiana chiede alla maggioranza di governo un ulteriore salto di qualità, e cioè «di farsi protagonista di una iniziativa a livello europeo volta ad un embargo completo su tutti i sistemi d’arma verso gli attori coinvolti nel conflitto e verso i Paesi che commettono violazioni di diritti umani o addirittura crimini di guerra». Come peraltro invocato dallo stesso Parlamento Europeo il 17 settembre scorso, con «una risoluzione che chiede di “avviare un processo finalizzato ad un embargo dell’UE sulle armi nei confronti dell’Arabia Saudita e altri membri della coalizione a guida saudita”. La decisione odierna del Parlamento italiano è molto positiva ma per essere sicuramente efficace nella risoluzione del conflitto in Yemen deve essere a nostro parere propedeutica ad iniziative congiunte di livello internazionale».

Commenti a margine

Francesco Vignarca (coordinatore Campagne della Rete Italiana Pace e Disarmo)«Accogliamo davvero con favore questa presa di posizione della Commissione Esteri della Camera, ringraziando chi ha lavorato per renderla possibile. Il nostro obiettivo finale è un embargo quantomeno Europeo su tutti gli armamenti e verso tutti gli attori del conflitto in Yemen e riteniamo che la Risoluzione votata oggi costituisca passo positivo (anche se non completo) verso un tale risultato. Ma è già importante sapere che da gennaio 2021 le bombe prodotte in Italia che già hanno causato tante morti non riprenderanno a partire alla volta di Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. Ci aspettiamo dunque che il Governo implementi a breve gli impegni votati dal Parlamento e faccia gli opportuni passi per allargarne ulteriormente la portata».

Paolo Pezzati (policy advisor per le emergenze di Oxfam Italia): «Quello di oggi è un importante passo in avanti del Parlamento italiano verso la difesa del rispetto del diritto internazionale e del diritto umanitario. È inoltre un segnale decisivo per la comunità internazionale, affinché venga espressa una linea comune, capace di portare ad un cessate il fuoco e alla ripresa del dialogo tra le parti per una soluzione politica del conflitto. La popolazione yemenita, stremata da uno dei conflitti più atroci della storia recente, ne ha urgente bisogno».

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