Vescovi Usa sull'assalto dei trumpiani a Washington: raccogliamo il seminato dei 4 anni trascorsi

Redazione 07/01/2021, 10:15

Molti vescovi statunitensi hanno affidato subito a Twitter, ieri 6 gennaio, la loro indignazione per il violento assalto al Campidoglio, sede del Congresso, da parte dei sostenitori di Trump. Ne raccoglie un fiorilegio il settimanale National Catholic Reporter (NCR) che ha anche contattato alcuni responsabili delle diocesi.

«Gli eventi di oggi mostrano il percorso immensamente pericoloso di divisione e polarizzazione che il nostro Paese ha intrapreso negli ultimi quattro anni», ha detto a NCR il vescovo di San Diego Robert McElroy. «Dobbiamo iniziare immediatamente una rigenerazione morale e spirituale negli ambiti pubblici e politici che tocchi i cuori degli americani e ci aiuti tutti a vedere attraverso il prisma di questo terribile assalto alla nostra democrazia», ??ha aggiunto, auspicando che un sincero dialogo prenda il posto della divisione.

Ma era tutto prevedibile, secondo McElroy: «Dobbiamo essere chiari nell'identificare questo momento come la traiettoria logica degli ultimi quattro anni di leadership del presidente Trump nel nostro Paese e guardare in faccia come siamo rimasti muti di fronte al terribile pericolo che la leadership radicata nella divisione comporta per una società democratica». Sicché «oggi vediamo il volto dell'insurrezione negli Stati Uniti, una cosa a cui non abbiamo mai assistito negli ultimi cento anni. È brutto e chiama tutti all'azione».

Il card. Joseph Tobin di Newark, New Jersey, ha detto a NCR che le scene dei rivoltosi che tentavano di assaltare il Congresso «non sono state sorprendenti». Perciò, «non sono scioccato, sono solo ancora più rattristato da quello che vedo», il frutto di «una lunga e progressiva polarizzazione nella società americana». Rattrista, secondo Tobin, che tutto ciò stia avvenendo in tempo di pandemia quando gli esseri umani dovrebbero sentirsi uniti per vincerla. È la dimostrazione, secondo Tobin, di quanto «siano andate male le cose negli Stati Uniti». Il cardinale ha anche lamentato la presenza, durante l’assalto al Congresso, di bandiere, croci e manifesti che dicevano «Gesù salva».

È d’altronde noto quanto sia diviso il mondo cattolico negli Usa. Ricorda NCR che «nelle ultime sei settimane, alcuni cattolici di destra hanno unito le forze con gli evangelici nel rifiutare l'esito delle elezioni. A dicembre, quando i manifestanti si sono radunati a Washington chiedendo alla Corte Suprema di respingere i risultati delle elezioni, si sono posi dalla loro parte un ex arcivescovo vaticano caduto in disgrazia e un vescovo cattolico del Texas, insieme alle apparizioni di persona di diversi sacerdoti e personalità cattoliche attivisti pro-vita».

NCR ha raccolto, fra altre, anche la voce del vescovo John Stowe di Lexington, secondo il quale «non dovremmo sorprenderci visto che il presidente della nazione» ha «costantemente negato di aver perso le elezioni e ha chiesto al suo popolo di manifestare», non condannando «come orribile e senza precedenti» i gruppi più radicali che lo hanno sostenuto. «Raccogli ciò che semini, dicono le Scritture». Ora, ha aggiunto, «dobbiamo riflettere sui nostri trascorsi, su cosa rappresentiamo come nazione e su come abbiamo permesso a un leader di minare tanti principi dello stato di diritto sena contestarlo, e su come mettere in atto la nostra fede in un momento come questo».

*Lato ovest del Campidoglio degli Stati Uniti, sede del Congresso. Foto d Martin Falbisoner tratta da Wikipedia, immagine originale e licenza