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La Germania rompe gli schemi, è laica e donna il nuovo segretario dei vescovi

La Germania rompe gli schemi, è laica e donna il nuovo segretario dei vescovi

BERLINO-ADISTA. Per la prima volta nella storia, è stata chiamata una donna, e per di più laica, Beate Gilles, a ricoprire il ruolo di segretario della Conferenza episcopale tedesca: un ruolo di primo piano, dal momento che avrà la responsabilità dell'attuazione delle decisioni prese dai vescovi. La nomina è avvenuta nel corso dell’assemblea plenaria virtuale iniziata il 23 febbraio. Gilles, 50 anni, che fino a questo momento è stata a capo del dipartimento per i bambini, i giovani e la famiglia nella diocesi di Limburg, esperta in comunicazione religiosa televisiva e in problemi sociali e del lavoro, è stata eletta dall’assemblea con la maggioranza necessaria. Come il suo predecessore, il gesuita p. Hans Langendörfer, che ha dato le dimissioni dopo 24 anni, anche Beate Gilles guiderà l’Associazione delle diocesi della Germania, con un budget annuale di circa 120 milioni di euro. L'Associazione, sotto la supervisione del presidente della conferenza episcopale mons. Georg Bätzing, gestisce congiuntamente le attività aziendali e occupazionali delle 27 diocesi cattoliche tedesche sotto uno speciale status comunitario concesso dalla legge tedesca.

Mons. Georg Bätzing, nel corso della conferenza stampa che ha inaugurato l’assemblea ha ricordato che Gilles «è considerata una profonda teologa, fortemente inserita nelle diverse strutture della Chiesa cattolica e dotata delle migliori capacità organizzative»; la sua elezione rappresenta un «segnale forte che i vescovi stanno mantenendo la promessa di promuovere le donne in posizioni di leadership».

Nel corso della conferenza stampa, la teologa, che assumerà il suo nuovo incarico il prossimo 1 luglio, ha detto si essere pronta al nuovo impegno: «Non vedo l’ora di iniziare il nuovo lavoro. Dopo più di dieci anni a Limburg e in precedenza a Stoccarda, spero di essere in grado di soddisfare pienamente le esigenze di questo ruolo. Ho stima del successo del mio predecessore, padre Hans Langendörfer, che ha contribuito a formare il segretariato e l’associazione per più di due decenni». Ha sottolineato che le sue capacità nella corsa si adattano bene anche al suo nuovo ruolo: «Sono un atleta di resistenza», ha detto. «Ciò significa che so che una maratona non è decisa nei suoi 40 chilometri, ma piuttosto dai 1.000 chilometri in allenamento: questa è la mia distanza». «Questa è una fase impegnativa ma anche entusiasmante per la Chiesa cattolica in Germania. Qualcosa di nuovo è iniziato con il Cammino sinodale».

Si tratta certamente di un segno positivo in una Chiesa, quella tedesca, che sta lottando contro una crisi senza precedenti, causata in buona parte dallo scandalo degli abusi perpetrati dal clero. Nel 2019, oltre 272.000 cattolici del Paese l'hanno abbandonata; a metà febbraio a Colonia un computer del tribunale amministrativo laico della città utilizzato per formalizzare le uscite dalla Chiesa è stato sovraccarico di richieste, hanno rivelato funzionari giudiziari.

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