
Sostegno a ResQ, la nave di "persone che salvano persone"
Nel Mediterraneo Centrale si continua a naufragare e morire, in un clima di indifferenza dilagante, esacerbato nell’ultimo anno dalla pandemia, che ha distolto l’attenzione di politica, media e opinione pubblica dalla grande questione delle migrazioni. «Mai, nella storia, si sono contate così tante vittime nella rotta migratoria tra Africa e Europa. Gli SOS di chi naufraga si perdono tra le onde, e la gente muore. Il Mediterraneo, per secoli culla di civiltà e patrimonio di culture e visioni, oggi è diventato cimitero di uomini alla ricerca di un futuro migliore. Noi vogliamo bloccare queste stragi che, ormai nell’indifferenza, continuano inesorabilmente ad avvenire nel nostro mare. Vogliamo salvare la vita di ogni uomo, donna, bambino che migra verso il nostro continente, a prescindere dalla nazionalità, dalla religione e dai motivi che li spingono a farlo. Vogliamo ribadire l’obbligo morale di rispettare la vita». Per questa ragione è nata l’organizzazione umanitaria ResQ, grazie al coinvolgimento di «un piccolo gruppo di amici» – magistrati, avvocati, giornalisti, ricercatori, operatori sanitari e sociali, docenti universitari, ecc. – che, «stanchi di vedere morire migliaia di migranti nel tentativo disperato di attraversare il Mediterraneo, cercando per sé e per i propri figli un domani migliore, hanno deciso di rompere il muro dell’indifferenza e provare a mettersi in gioco, con un solo obiettivo chiaro: restare umani».
La nuova organizzazione ResQ sogna di mettere in mare, nel più breve tempo possibile, una nave umanitaria, impegnata nel soccorso dei migranti che dalle coste africane cercano di arrivare in Italia con imbarcazioni di fortuna.
Il progetto prevede una duplice linea d’azione: in mare, un team di professionisti e volontari si occuperà di «prestare soccorso e raccogliere testimonianze su quanto accade a poche miglia dalle nostre coste», con una nave di 40 metri e due gommoni veloci, un equipaggio di 10 persone e 9 tra medici, infermieri, mediatori e giornalisti. In secondo luogo, a terra, l’organizzazione ResQ prevede il lancio di una serie di attività «per informare, costantemente, l’opinione pubblica attraverso media, scuole e incontri pubblici», al fine di «contribuire fortemente a creare una società più consapevole, rispettosa dei Diritti Umani e accogliente».
Leggi lo statuto dell'associazione onlus ResQ
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