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Democrazia partecipativa, rivoluzione verde e transizione ecologica. Pnrr: le proposte di tre associazioni

Democrazia partecipativa, rivoluzione verde e transizione ecologica. Pnrr: le proposte di tre associazioni

Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, Laudato si' e Nostra! Si incontreranno online, sabato 17 aprile, ore 17.15-20, per lanciare il documento contenete osservazioni e proposte in merito al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), il programma di investimenti post-pandemia che l’Italia dovrà presentare alla Commissione Europea nell’ambito di Next Generation Ue.

All’evento, coordinato da Alfiero Grandi (vicepresidente vicario del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale), interverranno Massimo Villone (presidente del CDC), Mario Agostinelli (presidente di Laudato sì’), Jacopo Ricci (presidente di Nostra!), e parteciperanno Claudio De Fiores, Alex Sorokin, Rossella Muroni, Loredana De Petris, Maria Grazia Midullà, Daniela Padoan, Giuseppe Onufrio, MassimoGirotto, Laura Vallaro, Andrea Orlando, Gianna Fracassi e Massimo Scalia.

Tutte le iniziative previste dal Pnrr, affermano in sintesi le tre associazioni, «dovranno sottostare a valutazione di impatto ambientale e sociale ed essere oggetto di dibattito pubblico e di procedure partecipative nei territori», nell’ambito dunque di un «disegno democratico che orienta la programmazione verso l’ecologia integrale e la giustizia sociale».

Il piano di investimenti italiano dovrà, secondo il documento presentato, «puntare sul pieno recupero del Mezzogiorno come motore di sviluppo, cogliere l’occasione storica per una svolta ambientale, di cura del territorio e di un impegno omogeneo che consenta di raggiungere anche prima del previsto gli obiettivi europei e internazionali, in un quadro di raggiunta coerenza tra lavoro e ambiente».

Con lo sguardo fisso sul futuro del Paese che consegneremo alle giovani generazioni, e con la consapevolezza che il tempo per la svolta green è ora o mai più, le parole d’ordine del Pnrr saranno dunque «Rivoluzione verde» e «transizione ecologica», passando per la decarbonizzazione totale dei processi produttivi e per le fonti energetiche rinnovabili e pulite. «La “neutralità climatica” al 2050 comporta che da subito ed entro il prossimo quinquennio, anno dopo anno, vengano installate potenze rinnovabili sostitutive dei fossili con un taglio drastico delle emissioni climalteranti. L’obiettivo europeo è condizione di un’autentica rivoluzione ambientale, produttiva, sociale, con benefici occupazionali nel settore manifatturiero».

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