
Amazzonia e America Latina: disastro Covid
Una delle regioni più colpite dalla pandemia Covid-19, scrive il 28 aprile Celam Press (servizio informativo del Consiglio Episcopale Latinoamericano), è la regione amazzonica (condivisa da 9 Paesi: Bolivia, Brasile, Colombia, Ecuador, Guyana, Perù, Suriname, Venezuela e Guyana francese). Il dato emerge dal report settimanale del Panamazonic Ecclesial Network-REPAM: fino a lunedì 26 aprile aveva già 2.727.341 casi di contagio confermati e 71.957 deceduti. Una cifra enorme se si considera che l’area si estende per 7 milioni di Km2 con una popolazione di 33 milioni di persone e con una densità di popolazione di molto inferiore, in ampissime parti, a quella europea, dove gli abitanti sono 743 milioni su un territorio di 10.800 mila Km2 (densità 73 abitanti per Km2). Nel nostro Continente i contagiati sono oltre 49 milioni e i decessi hanno oltrepassato il milione.
Rileva l’articolo di Celam Press che si sta parlando di un territorio «da secoli punito con l'abbandono dei diversi governi dei Paesi sotto cui ricade la regione», dove il tasso di infettati e di morti morti continua ad avanzare ad un ritmo elevato, come dimostra il fatto che dal 20 al 27 aprile il numero è cresciuto di 65.855 casi e di 2.663 decessi».
Se si considerano i Paesi, «in Brasile si concentra la stragrande maggioranza dei casi di coronavirus e relativi decessi, rispettivamente 2.090.519 e 53.458». È «seguito dal Perù per numero di casi, con 293.486, e dalla Bolivia per numero di morti, con 8.466. Il distretto ecclesiastico con il maggior numero di contagi e morti è Manaus, capitale dello Stato di Amazzonia, con 195.648 contagiati e 9.207 morti. La gravità di quanto accaduto a Manaus sta nel fatto che sono morte più persone nella regione amazzonica brasiliana che in quelle di qualsiasi altro Paese, avendo superato i 4.000 morti per milione di abitanti, una cifra molto più alta che in qualsiasi Paese del mondo».
Ma la situazione è in tutta l'America Latina, secondo il servizio informativo: «L’America Latina, che ha una popolazione di circa 660 milioni, rappresentantando l'8% della popolazione mondiale, registra quasi un terzo dei 3,2 milioni dei morti per Covid-19 che ci sono stati in tutto il mondo». «Preoccupante» la situazione del Brasile, dove questo giovedì (28 aprile) si superano i 400 mila morti.
La vaccinazione, ad eccezione del Cile e dell'Uruguay, procede a un ritmo molto lento. «In alcuni Paesi, come Honduras, Venezuela e Nicaragua, solo l'1% della popolazione è stata vaccinata». Tangibile la mancanza di vaccini, dato che, scrive Celam Press, «la maggior parte delle dosi è stata monopolizzata dai Paesi più ricchi, il che ha provocato le proteste di alcuni leader dei Paesi latinoamericani, che considerano questo accaparramento di vaccini qualcosa di deplorevole e ingiusto, in contrasto con la solidarietà che dovrebbe esistere tra le popolazioni».
*Foto tratta da Pexels.com, immagine originale e licenza
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