
Dialogo interreligioso: presto incontro storico fra lo sciita al-Sistani e il sunnita al-Tayyeb
È in preparazione un incontro tra il Grande Ayatollah sciita Ali al-Sistani e il sunnita Grande Imam di al-Azhar Ahmad al-Tayyeb. Un incontro che non potrà che definirsi storico, come sottolinea Il Sismografo nel darne notizia oggi, perché i rapporti a livello gerarchico fra le due correnti islamiche sono «inesistenti da secoli».
L’annuncio è stato dato da Jawad Al-Khoei, sciita, segretario generale dell''Istituto Al-Khoei' durante un'ampia e approfondita conversazione con alcuni giornalisti di Alarabiya.net. Usando l'espressione "riferimento a Najaf" (città sede di al-Sistani, considerata sacra dai sciiti), ha precisato: «Najaf crede in uno stato civile non religioso» e rifiuta i «partiti islamici politici». «L'Islam vola con le ali dei sunniti e degli sciiti», ha aggiunto. «I nostri contributi sono tanti e hanno come fine la promozione di valori come la giustizia, la convivenza e la cittadinanza. Ho incontrato più volte lo sceicco di Al-Azhar, Ahmed Al-Tayyeb, e abbiamo avuto dialoghi franchi e amichevoli».
Al-Khoei è una delle poche persone presenti in buona parte dell'incontro tra papa Francesco e al-Sistani (6 marzo scorso a Najaf). L’istituto di cui è segretario generale ha l’obiettivo, oltre che di tenere viva la tradizione d’insegnamento della città irachena di Najaf, di promuovere il dialogo interreligioso.
In un’intervista pubblicata il 26 febbraio scorso sul sito di Oasis - centro internazionale che promuove la conoscenza del mondo islamico e l'incontro tra cristiani e musulmani - Al-Khoei affermava che «Najaf ha dei buoni rapporti di lavoro con il Vaticano. In passato, vi sono state molteplici visite da parte di studiosi della Hawza di Najaf in Vaticano e di sacerdoti cattolici a Najaf»; e che «inoltre, nel 2015 si è tenuto a Roma un incontro intra-religioso tra sciiti e sunniti in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio. Nel 2016 abbiamo partecipato a una conferenza sulle relazioni tra sciiti e cattolici presso l’Istituto Cattolico di Parigi e due anni dopo una delegazione di questo stesso istituto è venuta a trovarci a Najaf».
L’intervista risale a quando l’incontro fra papa Francesco e al-Sistani fosse annunciato. Perciò, per quanto i rapporti fra l’islam sciita e il Vaticano fossero già in essere, «questa volta», auspicava al-Khoei « si tratterebbe del primo incontro nella storia tra il capo della Chiesa Cattolica e il capo dell’establishment religioso di Najaf».
«Il dialogo interreligioso – seguitava - è l’unica opzione praticabile nella regione. Questo dialogo tra fedi diverse è vitale per tutte le società pacifiche. Ci permette di capirci, a prescindere dalle nostre differenze, e di renderci conto che siamo tutti sulla stessa barca, tutti insieme di fronte alle stesse sfide». E «la sicurezza dei musulmani dipende dalla sicurezza dei cristiani e la sicurezza dei cristiani dipende dalla sicurezza dei musulmani. Non ci può essere sicurezza per i musulmani se non c'è sicurezza per i non musulmani e viceversa».
*Cimitero di Najaf. Foto di Jack Barton tratta da Flickr, immagine originale e licenza
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