cosa abbiamo in Comune
Tratto da: Adista Segni Nuovi n° 21 del 05/06/2021
NEW EUROPEAN BAUHAUS (BELLO, SOSTENIBILE, INSIEME).
«Le nostre conversazioni plasmeranno il domani». Niente paura, anzi. Bauhaus era uno straordinario laboratorio culturale nella Germania prenazista, sinonimo di libertà e creatività. Vuole replicarlo oggi, con coraggio, la Commissione Europea (https://bit.ly/3htQ9BR) per rivitalizzare la partecipazione nelle nostre città. Il percorso – condiviso – «inizia con la conoscenza reciproca e la comprensione del significato di questa iniziativa per ciascuno». L’appello a giovani (e no) è: «Unisciti a noi se vuoi entrare in contatto con una comunità in crescita interessata a costruire luoghi belli, sostenibili e inclusivi per vivere insieme dopo la pandemia». Ossigeno puro: dopo mesi di isolamento. Leggiamo: «Il nuovo Bauhaus europeo è un’iniziativa creativa e interdisciplinare che riunisce uno spazio di incontro per progettare futuri modi di vivere, situato al crocevia tra arte, cultura, inclusione sociale, scienza e tecnologia. Porta il Green Deal nei nostri luoghi di vita e richiede uno sforzo collettivo per immaginare e costruire un futuro sostenibile, inclusivo e bello per il cuore e per la mente». Perché “bello” significa molte cose, e tutte valide, contemporaneamente in questo progetto. Significa: «Spazi inclusivi e accessibili in cui il dialogo tra diverse culture, discipline, generi ed età diventa un’opportunità per immaginare un luogo migliore per tutti; un’economia più inclusiva, in cui la ricchezza è distribuita e gli spazi sono accessibili; soluzioni sostenibili che creano un dialogo tra il nostro ambiente edificato e gli ecosistemi del pianeta; realizzare approcci rigenerativi ispirati ai cicli naturali che ricostituiscano le risorse e proteggano la biodiversità; esperienze che arricchiscono rispondendo ad esigenze che vanno al di là della dimensione materiale, ispirate alla creatività, all'arte e alla cultura.» E infine significa apprezzare la diversità come opportunità per imparare gli uni dagli altri.
Un’occasione per “rigenerare” una comunità Europea, dopo quest’anno, forse un po’ troppo fiacca.
LE CITTÀ COME UN BRAND?
«Se saremo capaci di immaginare e realizzare una nuova idea di città (più sostenibile, equa, vivibile) riusciremo anche a riprogettare un futuro migliore per tutti». Vasto programma e alto obiettivo? Così si presenta brandforthecity.com, ossia: i Brand coinvolti in un percorso di ripensamento e rigenerazione delle città. Il nostro impegno, scrivono nella home page della piattaforma, è «aiutare le aziende che vogliono aiutare». Come e per quali fini nasce l’idea? «Dalla volontà di rendere possibile e fecondo il dialogo tra il mondo dell’impresa e quello della rigenerazione urbana, nella consapevolezza che tutti gli attori, inclusi i privati, sono ormai chiamati a impegnarsi attivamente per generare miglioramenti visibili nelle nostre vite quotidiane». E come? Stando «Al fianco delle imprese che vogliono intraprendere percorsi di sostenibilità, attraverso un’offerta integrata e modulare di servizi: dalla ricerca alla strategia, dal CSR Consulting all’ufficio stampa, fino all’elaborazione e alla messa a terra operativa di iniziative territoriali». Diversi gli ambiti di intervento: Smart Green City; Arti e cultura diffuse in città; Riqualificazione urbana; Street art. Servizi: Ricerche e misurazione; Strategia; Csr consulting; Comunicazione.
Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.
Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!