
In Italia, esercitazioni militari «con chi bombarda i civili»: il Parlamento intervenga
Aeronautiche militari italiana, statunitense, britannica e israeliana si starebbero cimentando, dal 6 al 17 giugno, in un’esercitazione congiunta, dal nome “Falcon Strike 2021”, nei cieli italiani. Secondo la Rete Italiana Pace e Disarmo (RIPD), che ne ha dato notizia ieri in un comunicato stampa, è «inaccettabile e preoccupante» che il nostro Pese conduca «esercitazioni con chi bombarda i civili» ed è quantomeno opportuno che «il Parlamento chieda conto al ministero della Difesa».
Questa esercitazione, spiega la Rete, rappresenta una sorta di inaugurazione per i contestatissimi cacciabombardieri F35 italiani acquistati dalla statunitense Lockheed Martin, coinvolti accanto ad altri importanti mezzi militari, come i caccia multiruolo Eurofighter Typhoon, i caccia da combattimento Amx, i droni Predator e gli elicotteri Augusta-Westland. Al contrario, aggiunge la RIPD, «gli F35 israeliani hanno fatto il loro debutto operativo durante l’operazione “Guardiani del muro” con intensi bombardamenti sulla Striscia di Gaza», i cui risultati tutti conosciamo: 230 palestinesi uccisi, per lo più civili, tra i quali 65 bambini, 39 donne e 17 anziani; 1.710 palestinesi feriti; bombardamenti sulla sede della stampa internazionale, su 58 scuole e 8 centri sanitari. Attacchi che, ha sottolineato Michelle Bachelet (Alto Commissario per i Diritti Umani), «possono costituire crimini di guerra». E mentre il Consiglio Onu dei Diritti Umani indaga – grazie a una risoluzione del 27 maggio che ha raccolto l’astensione dell’Italia – sulle violazioni dei diritti umani commesse da Israele nei Territori palestinesi occupati e in Israele da aprile», il nostro Paese conduce esercitazioni militari con il Paese mediorientale. Forse con un certo imbarazzo: «La notizia dell’esercitazione militare – spiega infatti la Rete – è stata data, con grande enfasi, da parte della Israeli Air Force (IAF) mentre non è stata riportata in alcun modo né dal nostro Ministero della Difesa né dall’Aeronautica Militare italiana».
A preoccupare ulteriormente la RIPD è anche «l’obiettivo dichiarato di questa esercitazione militare», cioè la preparazione dei «piloti israeliani nell’utilizzo dei caccia contro le forze iraniane. “L’Iran è il nostro obiettivo”, ha detto un alto ufficiale israeliano parlando sotto anonimato ai giornalisti. Riteniamo che indicare l’Iran come potenziale nemico da attaccare sia gravissimo e controproducente sopratutto in questa fase in cui l’Unione Europea è attivamente impegnata per la ripresa dei negoziati riguardanti il programma nucleare militare iraniano».
La Rete chiede dunque l’immediata sospensione delle esercitazioni e la mobilitazione del Parlamento per chiedere urgentemente al ministro della Difesa di riferire modalità, obiettivi e ripercussioni internazionali dell’iniziativa militare.
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