
Biden: «imporrò nuove sanzioni contro i funzionari del regime cubano»
Ha il tono di una dichiarazione di guerra la nota emessa il 22 luglio da Joe Biden contro Cuba. Ha deciso di “salvare” i cubani, dopo che l’11 luglio in varie città dell’isola caraibica alcune centinaia sono scesi nelle piazze di varie città protestando – al grido di “libertà, libertà”! – contro la difficoltà di approvvigionamento di cibo, l’interruzione per qualche ora al giorno dell’energia elettrica, la scarsità di medicine. Tutti problemi derivati dall’illegale (secondo l’Assemblea dell’Onu, vedi qui) embargo imposto a Cuba dagli Stati Uniti da più di 60 anni. Il giorno dopo questa nota, il New York Times ha pubblicato, a pagamento, un’intera pagina con l’appello (Let Cuba Live) di 100 intellettuali e artisti rivolto a Biden perché lasci vivere l’Isola. Malgrado l’opposizione che sta incontrando, però, all'interno e all'esterno del suo Paese, il presidente statunitense ha dichiarato che imporrà sanzioni contro i funzionari cubani per l'arresto di attivisti che hanno guidato manifestazioni in cerca di migliori condizioni di vita e democrazia nell'isola.
«Condanno inequivocabilmente gli arresti di massa e i processi simulati che condannano ingiustamente alla prigione coloro che hanno osato parlare, nel tentativo di intimidire e minacciare il popolo cubano di tacere», ha affermato, dimenticando di precisare che sono finiti in manette quanti hanno tirato pietre ferendo poliziotti e compiuto atti di vandalismo. «Il popolo cubano – ha aggiunto – ha lo stesso diritto alla libertà di espressione e di riunione pacifica di tutte le persone», di «opporsi a 62 anni di repressione sotto un regime comunista». «La mia amministrazione – ha insistito – imporrà nuove sanzioni contro gli elementi del regime cubano responsabili di questa repressione». Tra i sanzionati ci sono il personale dell'esercito cubano e la divisione del ministero dell'Interno cubano, che l'amministrazione Biden ritiene responsabile della repressione.
«Questo è solo l'inizio», ha tuonato. E ha esplicitato quello che in genere i governi Usa negano, ovvero di intervenire in prima persona contro il governo legittimo di un altro Stato: «Stiamo lavorando con le organizzazioni della società civile e il settore privato per fornire accesso a Internet ai cubani che eludono gli sforzi di censura del regime». Ha promesso che presto potrebbero arrivare ulteriori azioni da parte del suo governo, al fine di migliorare i rapporti con gli attivisti e la società civile in generale a Cuba e per «esercitare pressioni sul regime affinché rilasci immediatamente i prigionieri politici detenuti ingiustamente».
*Joe Biden in una foto tratta da wallpaperflare.com, immagine originale e licenza
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