
Il viaggio del Papa all’insegna del green pass
Intensi giorni di viaggio, per il pontefice, quelli che lo vedranno tra il 12 e il 15 settembre in Ungheria e Slovacchia,. A Budapest, prima tappa del tour nell’est Europa, papa Francesco incontrerà il presidente ungherese János Áder e il primo ministro Viktor Orban, prima di presiedere la messa finale del 54.mo Congresso eucaristico internazionale, ospitato quest’anno nella capitale ungherese. Un incontro un po' indigesto, forse, quello con Orban, rappresentante agli antipodi di una destra sovranista colorata da una cristianità “illiberale” contraria all’attitudine di Bergoglio, ma di certo inevitabile. Novità di questo viaggio sarà il green pass. Tutti i fedeli che vorranno partecipare agli eventi pubblici alla presenza del pontefice dovranno essere in possesso di una card che attesta la loro completa vaccinazione.
«Siamo stati informati che dal punto di vista della sicurezza e in termini di possibilità tecniche, questo è l'unico modo reale per non limitare radicalmente il numero dei partecipanti», fa sapere Stanislav Zvolensky, arcivescovo di Bratislava. L’interesse del pontefice per la tutela della salute pubblica si è dimostrato in più occasioni con i suoi numerosi appelli per una rapida e diffusa campagna vaccinale.
Il piccolo Stato della Città del Vaticano è stato tra i primi al mondo a completare la vaccinazione, nonché tra i primi a renderla de facto d’obbligo, stroncando sul nascere l’opposizione della piccola quota di dipendenti della Santa Sede restii al vaccino. Mentre all’interno dei Paesi europei si discute sull’obbligatorietà dei vaccini, millantando una presunta libertà individuale a discapito della salute e del benessere della collettività, già i prossimi eventi internazionali si preparano ad adottare nuove modalità di partecipazione.
*Papa Franesco. Foto tratta da wallpaperflare.com, immagine originale e licenza
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