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Guatemala: «Illegale e arbitario» il licenziamento del Procuratore contro l'impunità. Forte denuncia dei vescovi

Guatemala: «Illegale e arbitario» il licenziamento del Procuratore contro l'impunità. Forte denuncia dei vescovi

In Guatemala, forte è stata la reazione dei vescovi per la destituzione di Juan Francisco Sandoval, il procuratore speciale contro l’impunità. Ultimamente il magistrato, molto apprezzato anche a livello internazionale, aveva denunciato di non godere dell’appoggio da parte del Governo e di incontrare continui ostacoli nello sviluppo del suo lavoro. Il momento è così difficile e inquietante che Sandoval ha già abbandonato il Paese per salvaguardare la sua incolumità.

«Il licenziamento brusco del procuratore Juan Francisco Sandoval (ad opera Procuratrice generale, María Consuelo Porras, ndr) ha ferito in modo irreparabile per il Paese», scrivono i vescovi in una nota firmata dal presidente della Conferenza episcopale, mons. Gonzalo de Villa y Vásquez, arcivescovo di Città del Guatemala, e il segretario generale, mons. Antonio Calderón Cruz, vescovo di Jutiapa.

Nel loro comunicato i vescovi ribadiscono che «la giustizia, pronta ed imparziale, e l’investigazione del crimine, sono garanzia di libertà e democrazia». Ma non è così nel piccolo Paese centraomericano:    «È noto a tutti – si osserva nella nota - che il processo di amministrazione della giustizia in Guatemala ha gravi lacune, come abbiamo più volte sottolineato (…). «Il pubblico ministero è, per legge, l’ente statale incaricato delle indagini e dell’azione penale sui delitti commessi. Negli ultimi anni è riuscito a indagare su eventi che in precedenza avevano goduto di totale impunità, generando speranza nella cittadinanza e dando conforto alle vittime. In questo, ha avuto un ruolo fondamentale la Procura speciale contro l’impunità (Feci)». «L’improvviso licenziamento del procuratore Sandoval (…), secondo autorevoli uomini e donne di diritto, è stato illegale e arbitrario». «Facciamo nostra - proseguono i vescovi - la protesta dei cittadini, in quanto percepiamo che questo fatto indica una chiara battuta d’arresto nel lavoro per un’efficace lotta alla corruzione e l’impunità, che tanto danno hanno arrecato allo sviluppo integrale del Paese. Coloro che si sono rallegrati del licenziamento lo hanno fatto perché si sentono al sicuro e a proprio agio, quando il regime di impunità si consolida».

*Antigua Guatemala. Foto tratta wallpaperflare.com, immagine originale e licenza

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