
Albany, Stato di New York: almeno 300 casi di abusi di preti su minori insabbiati
La diocesi della Chiesa cattolica di Albany, capitale dello Stato di New York, ha insabbiato per decenni gli abusi sessuali sui minori da parte dei suoi sacerdoti inviandoli a cure private invece di chiamare la polizia, ha affermato il suo ex vescovo Howard J. Hubbard. Alla guida della diocesi dal 1977 al 2014 Hubbard è stato anche accusato di abusi sessuali.
Rispondendo, tramite il suo avvocato, alle domande rivoltegli dal quotidiano The Times Union (31/7), ha detto: «Quando negli anni '70 e '80 si riceveva una denuncia per cattiva condotta sessuale contro un prete, la pratica comune nella diocesi di Albany, come anche altrove, era quella di rimuovere temporaneamente il prete dal ministero e inviarlo a consulti e cure» e «solo quando uno psicologo o uno psichiatra autorizzato stabilivano che il sacerdote era in grado di tornare al ministero senza recidiva, si restituiva il sacerdote al ministero», un «consiglio professionale», ha osservato, «ben intenzionato ma imperfetto e mi rammarico profondamente di averlo seguito», ha ammesso.
Ma l'ex vescovo, rileva The Times Union, è accusato lui stesso di molteplici accuse di abuso sessuale su un minore, oltre a essere menzionato in dozzine di altri casi giudiziari in cui è accusato di aver coperto gli abusi di altri sacerdoti. Hubbard ha sempre negato di essere stato autore di abusi. Una sua dichiarazione dell'agosto 2019 dice: «Non ho mai abusato sessualmente di nessuno in vita mia. Confido nei processi legali canonici e civili e credo che a tempo debito verranno chiariti».
Per quanto riguarda gli abusi commessi da suoi sacerdoti, finora sono state intentate circa 300 cause contro la diocesi di Albany in base a una legge entrata in vigore nel 2019 a New York che consentirà fino al 14 agosto alle presunte vittime di citare in giudizio per abusi sessuali che dicono di aver subito da bambini, anche se avvenuti decenni fa.
*Foto tratta da pixabay.com, immagine originale e licenza
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