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In Vaticano sotto osservazione diversi fondatori di congregazioni

In Vaticano sotto osservazione diversi fondatori di congregazioni

MADRID-ADISTA. Il Vaticano sta indagando su una decina di fondatori di congregazioni di vita consacrata o religiosa, e le accuse più comuni riguardano abuso di potere o di coscienza, corruzione finanziaria o problemi associati all'affettività: lo ha affermato l'arcivescovo spagnolo mons. José Rodríguez Carballo, segretario della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di Vita Apostolica, in un'intervista del 30 luglio al settimanale spagnolo Vida Nueva.

La Chiesa, ha detto, ha «criteri molto chiari e precisi» quando si tratta di discernere l'autenticità di un carisma religioso; tra questi, la comunione con la Chiesa; la presenza di frutti spirituali; la dimensione sociale dell'evangelizzazione; l'alta considerazione per le altre forme di vita consacrata nella Chiesa; e la professione della fede cattolica, riferendosi alla lettera del 2016 della Congregazione per la Dottrina della Fede Iuvenescit Ecclesia ai vescovi del mondo sui doni carismatici nella vita e nella missione della Chiesa.

«Purtroppo bisogna confessare che, a volte, è difficile scoprire l'autenticità e l'originalità di un carisma in alcune realtà», ha affermato Rodríguez Carballo. Per lo più ciò accade nel caso di associazioni il cui riconoscimento canonico è in corso, ha spiegato. Ma oltre a quel numero ci sono alcuni istituti già canonicamente riconosciuti e sui cui fondatori si sta indagando, «perciò il numero aumenta notevolmente»; dal conto sono escluse comunità o istituti di vita consacrata su cui la Congregazione ha già indagato e a cui ha risposto, ad esempio nominando un delegato esterno o, in alcuni casi, sopprimendo addirittura l'istituto stesso. Ci sono stati casi in cui «dopo le necessarie indagini, la fondatrice ha lasciato la vita consacrata o il fondatore è stato ridotto allo stato laicale», ha detto l'arcivescovo Rodríguez. «Tutto ciò arreca molto danno alla vita consacrata e alla stessa Chiesa», ha detto. Di qui la necessità di «prestare molta più attenzione nel discernere la necessità, il beneficio e l'utilità per la Chiesa quando si approvano le associazioni il cui riconoscimento canonico è in corso».

I motivi più comuni per l'apertura di un'indagine sono, in genere, problemi con i beni dell'istituto utilizzati per guadagno personale; abuso di potere o abuso spirituale, compreso l'abuso di coscienza; e «problemi legati all'affettività». L'abuso si riferisce a «qualsiasi violenza psicologica, fisica o sessuale che abbia luogo in un contesto religioso, o qualsiasi manipolazione che danneggi il rapporto di una persona con Dio e con il proprio essere interiore», ha affermato.

L'abuso spirituale o di coscienza, ha spiegato l'arcivescovo, «è solitamente più comune di quanto si possa pensare. Papa Francesco li definisce come molestie spirituali, manipolazione delle coscienze, lavaggio del cervello. Questo tipo di abuso si verifica solitamente nell'ambito della direzione spirituale o all'interno di una comunità, soprattutto quando il foro interno (la coscienza e lo stato spirituale dell'individuo) non si distingue da quello esterno». Si tratta di un abuso radicato nel clericalismo, che colpisce non solo il clero, ma qualsiasi uomo o donna con autorità.

Gli abusi sessuali, in genere, sono rivolti contro altri membri dell'istituto religioso, «ma a volte anche contro minori o persone vulnerabili», ha detto, e spesso sono riconducibili a un abuso spirituale o di potere.

Rodríguez ha anche sottolineato come a volte nuove forme di vita religiosa o consacrata tendano al «settarismo», nel senso di uno spirito di divisione, pregiudizio o competizione, in cui si crede che il carisma appartenga ai fondatori e non alla Chiesa: «In tali casi, la Chiesa ha il diritto e il dovere di intervenire per superare un esercizio disordinato dei carismi, come aveva fatto la Chiesa primitiva», ha affermato. «In molti di questi casi», connotati da «una spiritualità molto superficiale e scarsamente radicata in una sana teologia e nel magistero ecclesiale», «si crea un senso generale di “persecuzione” da parte della Chiesa». Questo processo di settarismo può portare al fondamentalismo, che, purtroppo, si riscontra in molte delle cosiddette "nuove comunità" o nuove forme della vita consacrata; «Il fondamentalismo fossilizza un carisma», e «un carisma è come l'acqua, se non scorre, si putrefa».

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