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Bristol, le donne cattoliche al centro di un sinodo tutto laico

Bristol, le donne cattoliche al centro di un sinodo tutto laico

BRISTOL-ADISTA. Un sinodo «che comincia dalle donne e non finisce lì»: è definito così, sul sito dedicato, l'evento sul ruolo delle donne e la riforma nella Chiesa cattolica organizzato a Bristol dal 5 al 12 settembre dal gruppo inglese per la riforma nella Chiesa Root and Branch, che dà così vita alla prima assemblea sinodale guidata da laici nel suo genere. Il sinodo, per il quale i biglietti saranno disponibili online in tutto il mondo, prevede discussioni su temi come l'uguaglianza, i diritti LGBT+ nella Chiesa e la sinodalità laica, a partire da quattro linee: inclusione, diversità, teologia morale e autorità.

Le relazioni di apertura, sul tema "Non c'è sinodalità senza libertà di parola",  saranno tenute da Mary McAleese, ex presidente dell'Irlanda e avvocato canonista, nonché attivista per i diritti Lgbt nella Chiesa, dallo scrittore e giornalista James Carroll, autore di un saggio a favore dell'abolizione del sacerdozio pubblicato su The Atlantic e dall'avvocato per i diritti umani Helena Kennedy.

Secondo quanto si legge sul settimanale cattolico The Tablet  McAleese, nel suo discorso, criticherà i limiti imposti alla discussione negli eventi sinodali a Roma, sostenendo una maggiore enfasi sui diritti umani all'interno della Chiesa e l'inclusione dei diritti democratici nel diritto canonico.

Nonostante papa Francesco abbia affermato che sinodalità significa “camminare insieme”, «in pratica ciò che sta accadendo è che tutto è soggetto all'approvazione del vescovo», ha detto a The Tablet Mary Ring, una delle organizzatrici dell'evento; «Se aspettassimo un sinodo che iniziasse davvero con le donne sulle donne nella Chiesa, dovremmo aspettare molto tempo». Invece, «il fatto che siamo qui e alziamo la voce mostra quanto ci teniamo», ha detto Ring.  «Chiediamo una Chiesa sicura, giusta e accogliente».  Root and Branch ha organizzato anche conferenze e tavole rotonde guidate da relatori di Rainbow Catholics, gruppo che supporta le persone LGBT+ nella Chiesa), con l'obiettivo di sollevare la questione di come la Chiesa possa abbracciare meglio i diritti umani.

Parole di sostegno sono giunte agli organizzatori dall'arcivescovo di Westminster, card. Vincent Nichols: «Vi assicuro le mie preghiere per il successo del vostro incontro - ha detto - e non vedo l'ora di riceverne il documento una volta pronto». 

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