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Dopo un anno e mezzo, si riunisce la Commissione per il diaconato femminile

Dopo un anno e mezzo, si riunisce la Commissione per il diaconato femminile

LONDRA-ADISTA. È passato quasi un anno e mezzo da quando, nell’aprile 2020, papa Francesco ha annunciato il rilancio della riflessione sul diaconato femminile con la creazione di una seconda commissione (v. Adista n. 15/20) dopo che la prima, creata nel 2016 su richiesta delle religiose dell’Unione internazionale delle superiori generali (Uisg), aveva raggiunto, secondo lo stesso papa, un’opinione concorde su «poco», che «non è granché ma è un passo avanti», ma rendeva necessario continuare a studiare la questione. Solo ora, però, a metà settembre, secondo quanto si apprende dal settimanale inglese The Tablet, questa commissione dovrebbe tenere la sua prima riunione. Nessun incontro, in questi 17 mesi: nemmeno online.

Se si guarda alla composizione della commissione, questa appare spaccata nettamente in due: esattamente lo stesso problema che inficiò, di fatto, il lavoro della prima, ponendola, di fatto, in una situazione di stallo.

Il nodo più complesso da sciogliere, una volta attestata la presenza di diaconesse nella Chiesa primitiva, è quello relativo alla natura del diaconato femminile, se fosse ordinato o meno. E proprio questo aspetto potrebbe essere chiamata ad approfondire la nuova commissione, soffermandosi sulla differenza con il diaconato maschile. È evidente che gli oppositori considerano un diaconato ordinato femminile come “cavallo di Troia” per l’ordinazione sacerdotale delle donne, ma il Concilio Vaticano II ha sottolineato che il diaconato è un "ministero di servizio", e Benedetto XVI, nel 2009, ha rafforzato nel Diritto canonico la distinzione tra sacerdoti e diaconi ordinati.

Se la Congregazione per la Dottrina della Fede è percepita come la punta di diamante della resistenza al cambiamento, di segno positivo potrebbe essere la scelta da parte del papa, a guidare la commissione, non di un rappresentante dei vertici della Cdf ma del card. Giuseppe Petrocchi, arcivescovo a L’Aquila e suo consigliere, e di Denis Dupont-Fauville, funzionario da poco tempo alla Cdf, responsabile del diaconato permanente dell'arcidiocesi di Parigi.

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