
I rom e “L’esclusione nel tempo del Covid". È online il Rapporto annuale dell'Associazione 21 Luglio
È stato presentato ieri, nella sede del CSV Lazio (Centro di Servizio per il Volontariato) in via Liberiana a Roma, il sesto Rapporto annuale dell’Associazione 21 Luglio – Onlus nata nel 2010 per sostenere i diritti e l’inclusione di minoranze che vivono in condizione di segregazione estrema – dal titolo: “L’esclusione nel tempo del Covid. Comunità rom negli insediamenti formali e informali in Italia”. Il Rapporto, si legge sul sito dell’Associazione, copre l’intero periodo pandemico, tra gennaio 2020 e giugno 2021, raccontando le condizioni di vita delle comunità rom a Roma e in Italia, con particolare rilievo al fenomeno degli sgomberi e della questione abitativa.
«L’approccio etnico, in Italia più che in Europa, ha consentito e poi consolidato la costruzione di un sistema abitativo per soli rom parallelo a quello proprio della società maggioritaria», spiega l’Associazione. In 40 anni, nel “Paese dei campi”, si sono moltiplicati insediamenti abusivi e baraccopoli monoetniche lungo tutto lo stivale ma, aggiunge la 21 Luglio, «nell’ultimo biennio si sottolineano importanti elementi di discontinuità già evidenziati negli anni precedenti».
Il periodo di riferimento, profondamente segnato anche per le minoranze rom dalla pandemia, segna alcuni aspetti importanti, segnala l’Associazione: «Il consolidarsi del fenomeno di fuoriuscita dagli insediamenti; l’avvio di processi virtuosi di superamento degli stessi da parte di sempre più Amministrazioni locali; l’organizzazione di sgomberi forzati anche dopo il Decreto Legge n. 18 del 17 marzo 2020 che prevedeva “una moratoria delle esecuzioni degli sgomberi a causa dell’emergenza pandemica”».
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