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Gambia, il Paese virtuoso contro il cambiamento climatico

Gambia, il Paese virtuoso contro il cambiamento climatico

C’è un piccolo Paese in Africa che ha preso sul serio l’urgenza di agire contro il cambiamento climatico, oggetto della Cop26 che si è aperta stamattina a Glasgow. È il Gambia. Incastrato come un cuneo tra l'Oceano Atlantico e il Senegal, suo unico vicino, ha un’estensione di 11.300 chilometri quadrati, una popolazione di 2.221.301, che è di religione musulmana al 95%, è giovane perché il 60% è sotto i 25 anni ed è dedita all’agricoltura per il 70%.

Dai dati del Climate Action Tracker, un'analisi scientifica indipendente che monitora l'azione dei governi di fronte al cambiamento climatico e la sua deviazione dagli obiettivi fissati nell'Accordo di Parigi del 2015, il Gambia si distingue per essere l'unico Paese noto per aver acquisito impegni sufficienti a ridurre le proprie emissioni dei gas.

La situazione

La maggioranza della popolazione vive circondata e condizionata dall'acqua. Il fiume Gambia attraversa il suo territorio e le sue acque inondano le risaie da cui dipende la popolazione dedita prevalentemente all'agricoltura. Sono proprio le colture di riso a essere in pericolo: «Gli effetti del cambiamento climatico – ha recentemente detto Il ministro dell'Ambiente Lamin B Dibba – continuano a colpirci su più fronti. L'innalzamento del livello del mare colpisce le nostre acque sotterranee e le nostre coste e le nostre risaie soffrono di erosione costiera, mentre venti sempre più intensi spazzano le nostre comunità».

Kemo Fatty, attivista ambientale e fondatore dell'ONG Green-Up Gambia, afferma che «molti giovani non vogliono più vivere qui perché l'acqua del fiume è sempre più salata e non possono più coltivare il riso come facevano i loro genitori e nonni». Per questo in tanti intraprendono la pericolosa strada dell'emigrazione verso l'Europa, sono "rifugiati climatici".

Altri seri problemi sono è la siccità prolungata e l'erosione costiera che ha fatto scomparire molte spiagge, da cui dipende l'industria del turismo. Dato che il Gambia è responsabile di meno dello 0,01% delle emissioni globali di CO2, «siamo soprattutto vittime del problema climatico», ha dichiarato a BBC World (31 ottobre) Zaidi Jallow, direttore dell'Ufficio per i cambiamenti climatici del Ministero dell'Ambiente.

La strategia

Il piccolo Paese prevede di ridurre le proprie emissioni fino al 44,4% nel 2025 aumentando l'uso delle energie rinnovabili, impegno che gli viene riconosciuto dagli esperti di Climate Action Tracker: «Dopo un avvio lento, il Gambia sta rapidamente aumentando la sua capacità di energia rinnovabile», con progetti di sviluppo del solare fotovoltaico parzialmente finanziati dalla Banca mondiale e dall'Unione europea.

Il piano Gambia contro il cambiamento climatico prevede azioni lungimiranti quali la protezione delle specie animali rare o minacciate e l’inserimento nel curriculum scolastico già dall’infanzia delle sfide che il riscaldamento globale pone. Perciò, a gennaio, informa BBC World, è stato lanciato il progetto di adattamento basato su ecosistemi su larga scala. Il suo lungo nome ufficiale nasconde uno sforzo per riabilitare 10.000 ettari di terreno degradato in foreste e parchi naturali, piantando piante, conservando specie animali rare o minacciate e ripristinando 3.000 ettari di terreni agricoli abbandonati. Il piano sarà finanziato con 20 milioni di dollari dal Green Climate Fund delle Nazioni Unite per aiutare i Paesi in via di sviluppo ad adattarsi ai cambiamenti climatici.

«Il Gambia ha fissato obiettivi molto ambiziosi», sostiene Claire Stockwell, della società di consulenza climatica Climate Analytics, «e avrà bisogno di aiuto per raggiungerli». In effetti il Paese fa molto affidamento sugli aiuti internazionali promessi, nella misura di 100 miliardi, ai Paesi poveri dai Paesi ricchi in più Conferenze mondiali sul clima. Promesse non mantenute, come ha rilevato un recente rapporto dei governi canadese e tedesco in vista della Cop26.

*Il Gambia, percorso dall'omonimo fiume. Foto di dominio pubblico

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