
Mancano pochi giorni... l'Osservatorio sulla Transizione Ecologica rilancia la petizione contro nucleare e gas
L’Osservatorio sulla Transizione Ecologica, promosso da Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, Laudato Si’ e Nostra, rilancia con una nota odierna la petizione “Il nucleare non sia incluso nelle energie rinnovabili”, che invita il governo Draghi a opporsi in sede europea alla proposta della Commissione di inserire anche il nucleare civile e il gas nella tassonomia europea delle energie cosiddette “verdi”. Un’iniziativa avviata dalla Francia e da un gruppo di altri Paesi membri pro-nucleare che vorrebbero allungare le mani sui fondi di Next Generation Eu per coprire i grandi costi di queste fonti di energia, «pericolose e inquinanti».
Restano pochi giorni per bloccare queste manovre, avverte la nota, che rappresentano «un cedimento alle pressioni della lobby nuclearista, che ha nella Francia il capofila che ha bisogno di una quantità spropositata di miliardi di euro (si parla di 400) per mettere in sicurezza le vecchie centrali e per costruirne di nuove, nonché per completare i costosissimi depositi per le scorie radioattive»
In Italia poi, aggiunge l’Osservatorio, «il nucleare è già stato bocciato da ben due referendum popolari in Italia (1987 e 2011)». Anche la società civile europea – tedesca in particolare – è convinta che l’Unione, invece di pensare al nucleare civile e al gas fossile, dovrebbe «sviluppare fonti di energie veramente rinnovabili come eolico, fotovoltaico, geotermico, idraulico». E chiede dunque di «escludere il nucleare e il gas dal novero delle energie rinnovabili».
Non esiste un nucleare pulito e sicuro, ribadisce l’Osservatorio sulla Transizione Ecologica. Al di là dei costi proibitivi, «ci sono problemi irrisolti nella sicurezza degli impianti», per le persone e per l’ambiente, come dimostrano i recenti incidenti in Francia; e, poi, «lo smaltimento delle scorie è problema non risolto». «Il nucleare cosiddetto di nuova generazione è solo propaganda, le innovazioni negli impianti non cambiano la sostanza del nucleare a fissione. Per questo la Germania ha chiuso in questi giorni 3 centrali ed entro la fine del 2022 chiuderà le restanti».
Critica non meno feroce alla possibilità di implementare il gas fossile: «La risposta alla speculazione sui prezzi, ormai alle stelle, deve essere fatta puntando su rinnovabili, rinnovabili, rinnovabili. Invece malgrado gli impegni presi al G20 e nella Cop26, già insufficienti, la lobby del gas fossile cerca di ottenere la proroga delle scadenze decise». Con tanti saluti all’impegno a mantenere il riscaldamento entro il grado e mezzo.
La lettera aperta al governo di metà ottobre, lanciata dall’Osservatorio, ha già raggiunto quasi 110mila firme. Ne servono 150mila: «Il governo italiano e quello tedesco possono ancora bloccare l’inserimento del nucleare e del gas fossile tra le energie rinnovabili», affermano in chiusura i firmatari della nota Mario Agostinelli, Alfiero Grandi e Jacopo Ricci.
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