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"Con voce e voto": il 6 marzo nelle cattedrali spagnole le donne per la dignità e l'uguaglianza

Madrid, Granada, Córdoba, Siviglia, Santiago, Vitoria, Vigo , Saragozza, Barcellona, ????Valencia, Las Palmas, Badajoz: le cattedrali di queste (e altre città) sono i luoghi in cui si concentreranno, il 6 marzo a mezzogiorno, le donne convocate dalla La revuetla de mujeres en la Iglesia (rete di gruppi e collettivi di donne) per un atto pubblico in difesa della dignità e dell'uguaglianza delle donne sotto il lemma “Con voce e voto”, nella società e nella Chiesa.

«C'è una nuova consapevolezza sull'uguaglianza delle donne nella Chiesa che spinge verso un nuovo modello di partecipazione e di governo ecclesiale», scrivono nella lettera di convocazione e ricordano che in questa direzione, in quanto membri del movimento internazionale Catholic Women Council (CWC), stanno preparando il Sinodo delle donne che si terrà nella prima quindicina di ottobre 2022: «Ci impegniamo per l'inclusione, il riconoscimento, la parità e la sinodalità all’interno della Chiesa».

Ma non è solo questione di sacerdozio, o di potere, o di cariche, è questione di dignità. Per questo ­ convinte come sono che «se stiamo zitte, le pietre grideranno» – ritengono necessario l’atto pubblico del 6 marzo.

Uno degli ambiti in cui la "Rivoltavuole incidere è il riconoscimento e l'apertura di processi giudiziari e la riparazione degli abusi sui bambini e sulle donne: «Stiamo lavorando – informano – affinché la Conferenza episcopale spagnola si faccia avanti», riconosca «la sofferenza di tutte le vittime», faccia «giustizia e riparazione».

Come gruppo, inoltre, partecipano al processo del Sinodo sulla sinodalità, che culminerà nell'incontro dei vescovi nel 2023: «Crediamo che sia urgente e necessaria una Chiesa sinodale, una Chiesa in cui l'unica autorità si quella del servizio e dove tutti i consigli pastorali siano deliberativi, decisionali e con la partecipazione di tutta la Chiesa». Chiedono perciò di essere incluse

Nel processo di preparazione del Sinodo sulla sinodalità, che prevede la partecipazione di tutti i credenti alla fase di consultazione, chiedono anche che siano incluse nelle deliberazioni «perché arricchirebbero l'intera Chiesa». «Non è giusto ridurci a destinatarie di ciò che gli uomini hanno deciso; Gesù non fa distinzioni, perché gli uomini le hanno imposte?», è la loro domanda.

*"Tu mi vuoi vergine, tu mi vuoi santa, tu mi hai stufato". Foto tratta da  anred.org 

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