
I soldati russi che stuprano donne ucraine sono anche loro "vittime". Opinioni di un cardinale, ceco
Sul suo blog, Il cardinale Dominik Duka, arcivescovo di Praga ancora in carica malgrado sia 79enne, ovvero abbia superato di 4 anni l’età pensionabile, ha difeso i soldati russi per gli stupri commessi a danno di donne ucraine perché sono «vittime anche loro». «L'intero problema – ha scritto sul suo blog il 27 aprile - non richiede solo imparzialità, ma bisogna tenere conto che l'autore, un membro delle forze armate, è spesso anche vittima delle emozioni e delle passioni più forti, dove il terrore del combattimento, la paura e l'odio portano davvero lui al livello di una specie di pazzia», ha detto.
Il card. Duka si è anche espresso contro la "pillola del giorno dopo” che le organizzazioni umanitarie portano in Ucraina alle donne violentate a rischio di gravidanza, ritenendo che la pillola anti-gravidanza provocherebbe ulteriori traumi nella donna violentata. Meglio che le gravidanze siano portate avanti e i bambini rifiutati collocati, semmai, nella “ruota degli esposti”.
Duka nel 2019 fu sospettato, secondo il portale informativo "Seznam.cz", poi ripreso da Il Messaggero, di aver insabbiato un caso di abuso sessuale avvenuto all'interno dell'ordine domenicano ceco, di cui Duka fu il superiore, dal 1986 al 1998. L’arcivescovo è reputato un conservatore ed è stato regolarmente criticato per le sue prese di posizione contro le comunità gay e lesbiche che considera una minaccia per la Chiesa cattolica, e per i suoi commenti sui rifugiati, che, secondo lui dovrebbero trovare il coraggio di tornare nei loro Paesi di origine.
*Cattedrale di Praga, parziale della facciata. Foto di dominio pubblico
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