Nessun articolo nel carrello

Spagna, sintesi finale della fase diocesana del Sinodo: ecco cosa chiede il

Spagna, sintesi finale della fase diocesana del Sinodo: ecco cosa chiede il "popolo di Dio"

La Chiesa che è in Spagna ha concluso la fase diocesana per la preparazione del Sinodo che si celebrerà a Roma nell’ottobre del 2023 sul tema “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione”. Ieri, 11 giugno, 650 rappresentanti di tutte le diocesi spagnole e di altre istituzioni hanno partecipato a Madrid all’Assemblea Finale del Sinodo, momento celebrativo al termine di otto mesi di lavoro. La “sintesi finale” dei contributi che ogni équipe dei responsabili diocesani ha consegnato all’équipe sinodale designata dalla Conferenza episcopale (CEE), sintesi realizzata da questa équipe, è stata presentata all’Assemblea, cui fra gli altri gerarchi hanno presenziato l’arcivescovo di Madrid, Carlos Osoro; il cardinale di Barcellona e presidente dei vescovi, Juan José Omella; il nunzio Bernardito Auza; il segretario generale del Sinodo, card. Mario Grech: i membri dell’équipe sinodale della CEE.

La versione integrale del lungo documento finale (in spagnolo) è disponibile https://www.religiondigital.org/espana/Sintesis-Asamblea-Sinodal-Espana-sinodo-conferencia-espiscopal-iglesia-documentosRD_0_2458854094.html, in spagnolo, nel maggior sito spagnolo di informazione religiosa Religión Digital.

In esso, vengono segnalati i «temi che hanno avuto forte risonanza nel processo sinodale».

Sono i seguenti:

«In primo luogo, senza dubbio, il riferimento al ruolo della donna nella Chiesa come preoccupazione, necessità e opportunità. La loro importanza nella costruzione e nel mantenimento delle nostre comunità è apprezzata e la loro presenza negli organi responsabili e decisionali della Chiesa è considerata essenziale.

È evidente la preoccupazione per la scarsa presenza e partecipazione dei giovani alla vita e alla missione della Chiesa.

La famiglia è vista come un campo prioritario dell'evangelizzazione.

Il tema degli abusi sessuali, dell'abuso di potere e di coscienza nella Chiesa ha avuto un'eco importante, evidenziando la necessità del perdono, dell'accompagnamento e della riparazione.

La maggioranza ha sentito la necessità di istituzionalizzare e rafforzare i ministeri laicali.

Particolare attenzione merita il tema del dialogo con le altre confessioni cristiane e con le altre religioni. Riconosciamo di avere poca esperienza ecumenica nelle nostre comunità, mentre comprendiamo la necessità di instaurare questo dialogo dove non esiste e, se del caso, di promuoverlo, con spazi condivisi e iniziative che raggiungano tutti i membri delle comunità.

Infine, si evidenziano alcune altre questioni rilevanti che sono emerse nel dialogo sinodale, anche se con minore presenza:

La necessità di promuovere una presenza qualificata della Chiesa nel mondo rurale.

La religiosità popolare come canale di evangelizzazione in un mondo secolarizzato.

La necessità di promuovere la pastorale degli anziani.

La comodità di aumentare l'assistenza per alcuni gruppi come i detenuti, i malati o gli immigrati».

«Insieme a quanto sopra – continua la “sintesi finale” - , sebbene si tratti di questioni sollevate solo in alcune diocesi e, in esse, da un numero ristretto di gruppi o individui, riteniamo opportuno inserire in questa sintesi, per la sua rilevanza nell'essenziale dialogo ecclesiale e con nostri concittadini, la richiesta che fanno sulla necessità di discernere più a fondo la questione del celibato facoltativo nel caso dei sacerdoti e dell'ordinazione dei sposati; in misura minore, è stata sollevata anche la questione dell'ordinazione delle donne. In ogni caso, in relazione a questi temi, si rileva una chiara richiesta che, come Chiesa, dialoghiamo su di essi per permettere al Magistero di comprenderli meglio e di poter offrire una proposta profetica alla nostra società».

Per un’informazione più dettagliata, è opportuno qui aggiungere che Religión Digital in questi ultimi tempi ha riferito delle più grandi diocesi che hanno avanzato le proposte considerate più divisive – soprattutto il celibato opzionale e il sacerdozio delle donne – con notizie così titolate: “I cattolici di Barcellona propongono ‘l'apertura della possibilità’ del celibato facoltativo e del sacerdozio femminile nella Chiesa” (v. anche Adista Notizie nn. 21 e 22/2022); «Anche la diocesi di Vitoria chiede ‘di porre fine alla discriminazione femminile’ nella sua proposta sinodale”; “Saragozza, altra diocesi che propone al Sinodo il sacerdozio delle donne e il celibato facoltativo”; “San Sebastian sostiene il celibato facoltativo, la "benedizione" dei gay e l'accesso delle donne al sacerdozio”; “Coria-Cáceres: tra le proposte del Sinodo spiccano l'ordinazione delle donne e il celibato facoltativo”; “La Chiesa di Maiorca riconosce di non servire ‘sufficientemente’ madri single e divorziati”.

Fra le mancanze segnalate

Fra le molte osservazioni interessanti presenti nella “sintesi finale”, segnaliamo le seguenti:

«Quanto ai sacerdoti, è richiesta una formazione che approfondisca la vita apostolica, nella chiave della sinodalità e della corresponsabilità, con il riconoscimento del ruolo proprio dei fedeli laici, dell'autorità intesa non come potere, ma come servizio. In particolare, c'è molta insistenza sul fatto che la formazione dei nostri seminaristi sia illuminata con queste chiavi»;

«Siamo molto consapevoli del ruolo essenziale dei sacerdoti nel vivere e celebrare la fede, specialmente nell'Eucaristia e nel perdono, così come nell'animazione e nella costruzione della comunità. Per questo siamo particolarmente colpiti dalla mancanza di entusiasmo di una parte molto rilevante dei sacerdoti delle diverse comunità locali e dalla nostra mancanza di efficacia come comunità nell'accompagnarli nell'esperienza della loro vocazione»;

«La necessità di ampliare gli spazi di partecipazione, di incoraggiare più persone a coinvolgerli, di aiutare i battezzati a scoprire che sono Chiesa e che, come tale, tutto ciò che la tocca li riguarda. In questo senso, l'apostolato associato è visto e valorizzato come mezzo efficace per scoprire e vivere la corresponsabilità nella vita e nella missione della Chiesa»;

«Derivato da quanto sopra, l'autoritarismo nella Chiesa (autorità intesa come potere e non come servizio), con le sue corrispondenti conseguenze – clericalismo, scarsa partecipazione alle decisioni, distacco dai fedeli laici – è una delle principali critiche che compare nel contributi dei gruppi sinodali. Il ruolo dei laici e della vita consacrata nel momento presente è essenziale e insostituibile, e bisogna saper trovare la via e gli spazi perché lo sviluppino in tutta la sua pienezza»;

«Apprezziamo molto i nostri fratelli consacrati, anche se siamo consapevoli di non averli presenti come dovremmo. Per questo è importante curare le relazioni reciproche con i membri della vita consacrata»;

«… c'è una netta frattura tra Chiesa e società. La prima è vista come un'istituzione reazionaria e poco propositiva, lontana dal mondo di oggi. In parte riteniamo che la responsabilità sia nostra, perché non sappiamo comunicare bene tutto ciò che siamo e facciamo. Questa immagine della Chiesa ci ferisce –perché la amiamo – e, in un certo senso, la sensazione di non aver raggiunto la società e che i pregiudizi contro la Chiesa sono insormontabili ci porta a uno sconforto profondo che ostacola la presenza evangelizzatrice e trasformatrice della realtà».

*Cattedrale dell'Almudena, Madrid. Foto tratta da pexels.com, immagine originale e licenza

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

50 anni e oltre

Adista è... ancora più Adista!

A partire dal 2018 Adista ha implementato la sua informazione online. Da allora, ogni giorno sul nostro sito vengono infatti pubblicate nuove notizie e adista.it è ormai diventato a tutti gli effetti un giornale online con tanti contenuti in più oltre alle notizie, ai documenti, agli approfondimenti presenti nelle edizioni cartacee.

Tutto questo... gratis e totalmente disponibile sia per i lettori della rivista che per i visitatori del sito.