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Iil disinvestimento dai fossili adottato da altre 35 organizzazioni religiose

Iil disinvestimento dai fossili adottato da altre 35 organizzazioni religiose

35 organizzazioni religiose di sei Paesi hanno annunciato oggi il loro disinvestimento dalle società di combustibili fossili. Tra le istituzioni partecipanti vi sono alcune organizzazioni cattoliche, come cinque diocesi in Irlanda e due in Canada. L’annuncio è stato organizzato dal Movimento Laudato Si’, dal World Council of Churches, dall’Operation Noah, dai Green Anglicans e dalla GreenFaith, tra le altre organizzazioni.

In totale il disinvestimento ammonta a 500 milioni di dollari. Si tratta di 5 diocesi e una cattedrale della Chiesa d'Inghilterra, due diocesi cattoliche, la Chiesa metodista in Irlanda; due Sinodi della Chiesa Riformata Unita, 11 ordini religiosi cattolici, la Società Teologica Cattolica d'America, due università dei gesuiti negli Stati Uniti e diverse chiese locali.

Più precisamente, le istituzioni cattoliche coinvolte in questo annuncio di disinvestimento sono: Azione Cattolica Italiana; Justice et Paix Belgique; Instituto das Religiosas do Sagrado Coração de Maria (Religious Institute of the Sacred Heart of Mary); Congregation of Sisters of St. Joseph in Canada; Our Lady’s Missionaries; Archdiocese of Armagh / St Patrick’s Archdiocesan Trust Limited; Carmelite Monastery of Immaculate Heart of Mary – Delgany; Congregational Leadership of the Sisters of Mercy; The Congregation of Christian Brothers in Northern Ireland; Congregation of the Sisters of Mercy, Southern Province; Rosminians Institute of Charity CLG; Diocese of Leeds; Congregation of the Sisters of Nazareth Generalate; Friars Minor in Great Britain; Catholic Theological Society of America; Loyola University, Chicago; Marquette University, USA; Sisters of St Joseph of Peace, USA.

P. Joshtrom Kureethadam, coordinatore del Settore Ecologia del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale (Vaticano), che assiste il lavoro di papa Francesco in materia ambientale, ha sottolineato l’importanza di questo annuncio: «Nel 2020 il Vaticano ha invitato le istituzioni cattoliche a disinvestire dalle società di combustibili fossili dato il loro danno all’ambiente. Mi congratulo con queste istituzioni profetiche che disinvestono oggi e incoraggio tutte le istituzioni in tutto il mondo a ridurre la nostra dipendenza da queste fonti di energia dannose disinvestendo dai combustibili fossili. È così che le istituzioni profetiche possono vivere i nostri valori e aiutare i più vulnerabili tra noi. Se vogliamo raggiungere la pace e garantire un pianeta vivibile per tutti, comprese le generazioni future, dobbiamo porre fine alla nostra dipendenza dai combustibili fossili che alimentano l’attuale crisi climatica».

Circa un mese fa era stata la Catholic Theological Society of America (CTSA), la più grande organizzazione mondiale di teologi con oltre 1.300 membri, a decidere nella sua assemblea (9-12 giugno) di porre fine ai suoi fondi finanziari legati ai combustibili fossili.

Il 21 giugno, per la prima volta la Chiesa africana ha preso posizione pubblicamente sul cambiamento climatico: i vescovi africani riuniti al SECAM (Simposio delle Conferenze episcopali dell’Africa e del Madagascar), hanno sottoscritto una dichiarazione invitando i governi ad adottare misure urgenti e ambiziose per proteggere la biodiversità, e in particolare l’interruzione immediata della costruzione dell’oleodotto dell’Africa orientale (EACOP), pianificato in Uganda e Tanzania, e di ogni sostegno ad esso. L’oleodotto costringerà più di 12.000 famiglie a lasciare le loro case.

Il 18 giugno il Consiglio ecumenico delle Chiese ha emesso un documento sull’imperativo di una risposta efficace all’urgenza climatica, esortando tutti i suoi membri a sostenere una gestione finanziaria «responsabile del clima», assicurando che «attraverso i nostri fondi pensione, banche e altri accordi di servizi finanziari non siamo complici nel finanziamento delle industrie dei combustibili fossili che distruggono il clima».

Il rapporto Invest/Divest 2021 ha rivelato che le istituzioni religiose rappresentano oltre il 35% di tutti gli impegni di disinvestimento a livello mondiale, più di qualsiasi altro settore. Più di 1.500 istituzioni di tutti i settori, con un patrimonio complessivo di oltre 40 miliardi di dollari, hanno già assunto una qualche forma di impegno di disinvestimento in tutto il mondo, da un punto di partenza di 50 miliardi di dollari nel 2014.

*Foto tratta da pxhere.com, immagine originale e licenza

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