
Omofobia in Zambia: la Conferenza episcopale ribadisce la dottrina cattolica
Ha tutta l’aria di un dietrofront quello della Conferenza episcopale dello Zambia, al centro della polemica dopo aver preso le distanze dall’omofoba lettera pastorale dell’arcivescovo di Lusaka, mons. Alick Banda, che aveva accusato le istituzioni del Paese di non adottare misure ferree contro gli omosessuali. «Sebbene la Chiesa non accetti le tendenze omosessuali – aveva detto il segretario generale della ZCCB, p. Francis Mukosa, per smorzare i toni dopo lo scandalo sollevato dalla lettera di mons. Banda – gli omosessuali non sono criminali e quindi non devono essere criminalizzati. Restano degli esseri umani, anche se non accettiamo le loro tendenze» (v. Adista Notizie 34/22).
Ma il dibattito è proseguito e si è ulteriormente polarizzato, dentro e fuori il Paese africano. E così, per fugare ogni dubbio, circolato nei giorni dello scontro innescato dall’arcivescovo, sulla posizione della Chieda dello Zambia in merito all’omosessualità, p. Mukosa ha diramato un comunicato stampa, inviato all’agenzia CISA lo scorso 29 settembre, ben più tranchant: «In linea con l'insegnamento di lunga data della Chiesa cattolica, la Conferenza episcopale dello Zambia sente il dovere di fornire una guida e di conseguenza affermare la propria posizione sull'omosessualità di fronte alla confusione che si sta diffondendo. La Conferenza episcopale dello Zambia ribadisce e riafferma quanto affermato nel Catechismo della Chiesa Cattolica sull'omosessualità». Né più né meno. E cita proprio il punto 2357 del CCC: «Basandosi sulla Sacra Scrittura, che presenta gli atti omosessuali come atti di grave depravazione (Cf. Gen 19,1-29; Rm 1,24-27; 1Cor 6,10; 1 Tm 1,10), la tradizione ha sempre affermato che “gli atti omosessuali sono intrinsecamente disordinati”. Sono contrari alla legge naturale. Chiudono l'atto sessuale al dono della vita. Non procedono da una genuina complementarietà affettiva e sessuale. in Nessun caso possono essere approvati».
I vescovi hanno poi ribadito che la pratica dell’omosessualità in Zambia è illegale e che le leggi devono essere rispettate. Non solo: l’omosessualità è anche «contraria al proposito e al piano di Dio per la sessualità umana» e «la Chiesa è chiamata a fornire adeguata assistenza e accompagnamento a tutti i suoi figli che sbagliano, compresi quelli con tendenze omosessuali, affinché imparino a fare ciò che è giusto davanti a Dio e agli uomini».
Pertanto, conclude il messaggio di p. Mukosa, «desideriamo affermare categoricamente che qualsiasi presa di posizione, che circola sui social media, che contraddica quanto contenuto nel presente comunicato stampa, è opinione dei suoi stessi autori e non coinvolge la Conferenza episcopale dello Zambia».
* "Zambia Grunge Flag": immagine di Nicolas Raymond, tratta da Flickr. Immagine originale e licenza.
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