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«Consegniamo la povertà alla storia»: il segretario generale Onu nella Giornata contro la povertà

«Consegniamo la povertà alla storia»: il segretario generale Onu nella Giornata contro la povertà

Celebrata per la prima volta a Parigi il 17 ottobre 1987 – come “Giornata mondiale del rifiuto della miseria”, indetta su iniziativa del sacerdote francese e attivista per i diritti umani p. Joseph Wresinski – la “Giornata internazionale per l'eradicazione della povertà” è stata riconosciuta ufficialmente dall’Onu a partire dal 1992. Anche il 17 ottobre 2022, in tutto il mondo, sono stati promossi momenti di riflessione e sensibilizzazione, a livello istituzionali e nella società civile, per sottolineare che povertà, insicurezza e violazione dei diritti umani procedono sempre a braccetto.

In tema di povertà è necessario essere consapevoli, ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres, nel suo messaggio per la Giornata 2022, che «il mondo si sta muovendo a ritorso», a causa certamente della pandemia che negli ultimi anni ha allargato le disuguaglianze e accresciuto la disoccupazione, ma anche per via dell’aumento vertiginoso dei prezzi di cibo ed energia, della crisi climatica e dei conflitti, che stanno precipitando il pianeta in un baratro di sofferenza e recessione.

Al solito, accusa Guterres, sono «le persone più povere a farne le spese», soprattutto nei Paesi a basso reddito, «schiacciati» dal debito e privati delle risorse necessarie per rialzare la testa. A partire dal tema della Giornata 2022 (Dignity for all in practice) Guterres invoca «azioni globali urgenti», investendo in «soluzioni incentrate sulle persone», che mettano al centro salute, lavoro dignitoso, uguaglianza di genere, protezione sociale, ecc.; che trasformino «un sistema finanziario globale moralmente in bancarotta» e garantiscano «l'accesso ai finanziamenti e alla riduzione del debito per tutti i Paesi»; che sostengano i Paesi più poveri «nella transizione dai combustibili fossili, che uccidono il pianeta, alle energie rinnovabili e alle economie verdi che creano posti di lavoro»; che chiudano definitivamente l’orrenda stagione dei conflitti, «sanando le divisioni geopolitiche e perseguendo la pace»; che perseguano il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.

In questo 17 ottobre, conclude il segretario generale Onu, «rinnoviamo il nostro impegno per un mondo migliore per tutti. Consegniamo la povertà alle pagine della storia».

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