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"Crudeltà dei ceceni e dei buriati"? Solo una «figura retorica». Un dispaccio dell'agenzia TASS

Non che la toppa sia migliore del buco, ma una toppa pare sia stata messa alle parole di papa Francesco sulla crudeltà di ceceni e buriati nell’intervista alla rivista dei gesuiti statunitensi America: sarebbe «solo una figura retorica». Il Sismografo informa che l’agenzia TASS riporta le parole del presidente dell'Unione mondiale dei vecchi credenti (un ramo dell'ortodossia russa), Leonid Sevastianov, il quale ha spiegato di aver ricevuto una lettera del pontefice ove avrebbe scritto che «la sua dichiarazione sulla crudeltà dei ceceni e dei buriati è stata interpretata male. Queste parole sono solo una figura retorica». Secondo Sevastianov, «il papa, nella lettera, afferma di aver difeso la cultura russa e di aver assicurato che la cultura russa è parte integrante della cultura europea». Aggiunge Sevastianov che «il papa ritiene che senza la Russia l'Europa sia inferiore, poiché la Russia ne è parte integrante. Il Papa sottolinea e conferma che il popolo russo è un grande popolo interconnesso con l'Europa. La Federazione Russia ha la stessa cultura umanistica e pacifica. Non si può demonizzare la cultura russa, non si può dire che i russi siano un popolo crudele, visto che sono lo stesso popolo europeo».

Da parte vaticana non si ha conferma di questa lettera, anche se è credibile il destinatario: Sevastianov, ricostruisce Il Sismografo, Leonid Sevastianov, a capo dell’Unione dei vecchi credenti, direttore esecutivo della Fondazione San Gregorio legata al Dipartimento delle Relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, «è il marito della soprano russa Svetlana Kasyan che per il compleanno di Francesco ha inciso l’album “Fratelli tutti”. Nel 2013 il Santo Padre le aveva chiesto di cantare “solo per Dio e per diffondere il bene”. (Asia News – 14 gennaio 2022 – “Svetlana Kasyan, la cantante d’opera preferita di papa Francesco” – articolo di Vladimir Rozanskij)». 

La “precisazione” apparsa sulla TASS è finalizzata a stemperare la forte irritazione dei russi: «Questo non aiuta ad aumentare l’autorità dello Stato pontificio», era stata la reazione immediata alle parole del papa del ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, sebbene il Vaticano abbia assicurato – ha affermato Lavrov – che «ciò non si ripeterà e che probabilmente c’è stato un malinteso» (dunque una toppa era stata comunque già messa). Che la lettera a Sevastianov sia davvero scritta dal papa o che sia una invenzione di parte russa (la sviolinata al Paese di Putin sembra quasi eccessiva) per poter “perdonare” Francesco e restituirgli una credibilità nel quadro della diplomazia della guerra in Ucraina, una cosa è evidente: la notizia della lettera a Sevastianov conviene a entrambe le parti.

*Logo dell'agenzia TASS

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