
Cooperazione, Ong, accoglienza: Il Forum Terzo Settore dopo il naufragio in Calabria
A quante altre stragi dovremo ancora assistere prima che le politica si decida ad intervenire? A pochi giorni dal naufragio di Cutro (Crotone) di fronte alle coste calabresi, la portavoce del Forum Terzo Settore, Vanessa Pallucchi, chiede alle istituzioni italiane politiche «sensate» per far fronte al fenomeno migratorio, «piuttosto che individuare capri espiatori in chi si adopera proprio per salvare le persone in mare, e poi distogliere velocemente lo sguardo». (Redattore Sociale, 1 marzo 2023)
A parere della portavoce, infatti, «insieme ai migranti lasciati morire senza soccorsi, si sta lasciando morire nel Mediterraneo anche il senso di solidarietà umana, che invece anima Ong e tutto il Terzo settore: non possiamo accettarlo». La politica si è dimostrata fino ad ora inadeguata ad affrontare il fenomeno, ammette tra le righe Pallucchi, che poi invita a riflettere sui pilastri di opportune e auspicabili politiche: primo, «investimenti nella cooperazione allo sviluppo», al fine di «ridurre le cause che spingono milioni di persone a lasciare i loro Paesi, ovvero guerre, povertà, catastrofi naturali, desertificazione»; secondo, «politiche che non ostacolino i soccorsi in mare», fondate su sottoculture che mettono «in discussione la necessità stessa di salvare chi è in pericolo di vita»; terzo e ultimo, «un sistema serio di accoglienza e integrazione nel nostro Paese». Queste tre «azioni strategiche integrate – spiega la portavoce del Forum – saranno in grado di ottenere risultati positivi: sottrarsi alle responsabilità, anche etiche, continuerà invece a causare sempre più sofferenze e più morti in mare».
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