"No alle armi: difendiamo la legge 185/90": appello ai parlamentari
Oggi, alle ore 12, presso Focolare meeting point, Via del Carmine 3 Roma (vicino piazza Venezia), conferenza stampa per presentare “Un appello alla coscienza dei Parlamentari contro il falso realismo della guerra - No alle armi: difendiamo la legge 185/90”.
È prevista la presenza, tra gli altri, di Alex Zanotelli, missionario comboniano, tra i promotori della legge 185/90; Maria Elena Lacquaniti, coordinatrice Commissione globalizzazione e ambiente della Federazione Chiese evangeliche in Italia; Maurizio Simoncelli, cofondatore dell'Istituto di ricerche internazionali Archivio Disarmo.
I firmatari dell’appello sono Giuseppe Notarstefano, presidente Azione Cattolica Italiana; Emiliano Manfredonia, presidente Acli; Matteo Fadda, presidente Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII; Cristiana Formosa e Gabriele Bardo, Responsabili Movimento dei Focolari Italia; mons. Giovanni Ricchiuti, presidente Movimento Pax Christi Italia. Aderisce Agesci, Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani
«La legge 185 del 90 che regola l'esportazione di armi – si legge nell’appello – è una grande conquista della società civile italiana che ha visto parte dell'associazionismo cristiano impegnato in prima fila nella campagna "Contro i mercanti di morte". L'appello lanciato per quella mobilitazione partiva da un realistico dato di fatto: “Armi italiane uccidono in tutto il mondo”. “Una sorta di "ecumenismo" degli affari che permetteva – come aveva scritto Eugenio Melandri – di esportare armi a tutte le parti in conflitto”».
«La normativa è stata speso aggirata in tanti modi, durante questi oltre 30 anni di vita – prosegue – ma è rimasta costantemente sotto attacco. Sono tanti gli interessi trasversali che la considerano un ostacolo all'espansione di un settore produttivo in forte competizione su scala planetaria nel contesto della guerra mondiale a pezzi. Lo testimonia la folta presenza delle aziende italiane nelle expo di armi come il "World Defense Show" che si è tenuto ad inizio febbraio in Arabia Saudita.
Il tentativo di procedere al progressivo smantellamento della legge 185/90 sembra ormai avviato a compimento con il voto del Senato dello scorso 21 febbraio come denuncia "Rete italiana pace e disarmo" che, con grande competenza, ha avanzato proposte migliorative rimaste senza riscontro. Purtroppo siamo davanti ad uno scenario che avevamo previsto con la Conferenza stampa promossa alla Camera lo scorso 4 ottobre 2023 per affermare che salvare questa legge vuol dire applicare la Costituzione.
La 185/90 ha permesso, ad esempio, sempre grazie alla pressione della cittadinanza attiva, di interrompere, dal 2019 al maggio 2023, la partenza dal nostro Paese di migliaia di missili e bombe destinate ad essere usate nel disastroso conflitto in atto nello Yemen.
Alla vigilia del voto della Camera, che cambierebbe in peggio la legge, a cominciare dalla trasparenza sulle banche che finanziano il settore delle armi, sentiamo il dovere di rivolgere un ulteriore appello alla coscienza dei Parlamentari invitandoli a salvare e migliorare la legge 185/90 in nome della comune umanità che ripudia la guerra».
Il Senato ha approva la modifica peggiorativa della legge su export di armi il 22 febbraio scorso con 83 voti a favore 42 voti contrari.
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