Nessun articolo nel carrello

"Una terra da abitare e custodire". La 60ma Sessione di formazione ecumenica del Sae

ROMA-ADISTA. "Una terra da abitare e custodire": questo il titolo della 60a Sessione di formazione promossa dal Segretariato Attività Ecumeniche (Sae), che si terrà a Camaldoli dal 28 luglio al 3 agosto presso la Foresteria del Monastero. Il versetto biblico che lo accompagna -Il Signore Dio prese l’essere umano e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse(Gen 2, 15) - esprime efficacemente il senso di una riflessione sulla cura di quella casa comune che è il mondo creato, in un tempo di crisi socio-ambientale. Si tratterà di leggere i segni di questo tempo così problematico, di interpretarli alla luce dell’elaborazione delle diverse chiese e tradizioni religiose, di indicare buone pratiche per farvi fronte. 

L’evento si articola in momenti di riflessione, incontro, preghiera e convivialità, secondo lo stile che da sessant’anni caratterizza le sessioni SAE e che anche quest’anno metterà a confronto cristiani delle diverse confessioni, ma anche esponenti di diverse religioni.  

Tra coloro che animeranno la sessione, voci ortodosse come Simona Paula Dobrescu, Athenagoras Fasiolo, Vladimir Laiba, Sergio Mainoldi, Gheorge Verzea e Vladimir Zelinsky; evangeliche come Alessandro Andreotti, Cristina Arcidiacono, Claudio Garrone, Hanz Gutierrez, Manuela Lops, Maria Paola Rimoldi, Dorothee Mack, Davide Romano, Erica Sfredda, Debora Spini, Letizia Tomassone, Fabio Traversari, Gesine Traversari; cattoliche come Andrea Bigalli, Bruno Bignami, Marco Campedelli, Claudio Ubaldo Cortoni, Matteo Ferrari, Enrico Giovannini, Augusto Loni, Gloria Mari, Marco Marchetti, Elena Massimi, Simone Morandini, Domenico Pompili, Brunetto Salvarani, Giuliano Savina, Piero Stefani. La dimensione interreligiosa prenderà corpo negli interventi della buddhista Elena Seishin Viviani, dell’induista Jaya Murthy, di ebrei come Sandro Ventura e Sarah Kaminski, e del musulmano Adnane Mokrani. 

Il Sae è un’associazione laica e interconfessionale per la promozione dell’ecumenismo a partire dal dialogo ebraico-cristiano, anche in orizzonte interreligioso. La sua azione si pone in continuità con l’esperienza pionieristica avviata fin dagli anni del Concilio Vaticano II da Maria Vingiani (1921-2020), fondatrice e prima presidente. Oltre alle attività nazionali – le annuali sessioni di formazione e i convegni primaverili – l’associazione promuove eventi ecumenici nelle principali città italiane con i propri gruppi locali.  

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

Sostieni la libertà di stampa, sostieni Adista!

In questo mondo segnato da crisi, guerre e ingiustizie, c’è sempre più bisogno di un’informazione libera, affidabile e indipendente. Soprattutto nel panorama mediatico italiano, per lo più compiacente con i poteri civili ed ecclesiastici, tanto che il nostro Paese è scivolato quest’anno al 46° posto (ultimo in Europa Occidentale) della classifica di Reporter Senza Frontiere sulla libertà di stampa.