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"Un momento di verità": il pessimismo di Pax Christi sul conflitto fra Israele e palestinesi

Dal 13 al 16 giugno una delegazione di Pax Christi Italia, guidata dal presidente mons. Giovanni Ricchiuti, si è recata in Palestina nel Pellegrinaggio di Comunione e Pace organizzato dalla diocesi di Bologna e cui hanno partecipato anche il vescovo della città e presidente dei vescovi, card. Matteo Zuppi, altre personalità diocesane e varie realtà associative nazionali e locali.

I pellegrini hanno incontrato le comunità cristiane locali di Gerusalemme, di Betlemme e alcune più periferiche. Di ritorno, ieri Pax Christi ha voluto condividere l’esperienza vissuta con un comunicato stampa intitolato “Un momento di verità”, nel quale annunciano anche che posteranno sui loro social media alcuni contributi dei membri della delegazione che racconteranno più nello specifico gli incontri fatti, i momenti vissuti.

Intanto, raccontano: «Abbiamo potuto toccare con mano la disperazione sempre crescente del popolo palestinese, che non ha fine. Anche se a Gerusalemme, Betlemme e Cisgiordania non ci sono bombardamenti, la situazione è sempre più disperata. Dal punto di vista economico, perché l’assenza di turismo, soprattutto religioso, sta mettendo in ginocchio l’economia, ed inoltre non è più possibile per i palestinesi recarsi al lavoro in Israele, ma anche dal punto di vista del tessuto sociale. Il problema degli insediamenti israeliani illegali in tutta la Cisgiordania si sta amplificando in maniera estrema. Se da sempre, pur violando il diritto internazionale ed addirittura alcune leggi israeliane, i coloni sono stati protetti dall’esercito – e quindi dallo Stato –, ormai non hanno più freni. Sono quotidiane le aggressioni, le uccisioni di bestiame, gli incendi e tanti altri brutali sistemi per cercare di indurre alla fuga il popolo palestinese, colpevole solo di abitare la propria terra da molto tempo prima della nascita dello Stato d’Israele».

«Come ci hanno ripetuto in tanti nostri fratelli e sorelle palestinesi, loro vogliono solo vivere in pace», riferiscono i pellegrini di Pax Christi. Che con pessimismo, concludono: «Ma se prima del 7 ottobre e il conseguente sterminio della popolazione civile di Gaza che ancora non termina, ci poteva essere un fievole barlume di speranza di arrivare ad una soluzione diplomatica di questo conflitto, ormai non appare più possibile. La brutale violenza del 7 ottobre che ha visto la morte di centinaia di giovani israeliani e la risposta di Israele, assolutamente sproporzionata e condannata fermamente dalle Nazioni Unite con varie risoluzioni negli ultimi mesi, non può che generare ulteriore odio e desiderio di vendetta, non solo di giustizia».

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