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«Le imprese sociali per costruire una nuova socialità in Italia». I saluti del card. Zuppi alla convention delle coop bianche del Consorzio Gino Mattarelli

«Le imprese sociali per costruire una nuova socialità in Italia». I saluti del card. Zuppi alla convention delle coop bianche del Consorzio Gino Mattarelli

BOLOGNA-ADISTA. Si è aperto oggi a Bologna la XV convention del Consorzio Nazionale Gino Mattarelli (CGM), una delle principali reti di cooperative sociali "bianche" in Italia. Per l’occasione, il card.Matteo Zuppi ha inviato i propri saluti: «In questi tre giorni vi troverete a fare bilanci, a capire le sfide, a scegliere. Voi avete qualcosa di molto importante: essere una rete. Nella società di oggi, si pensa in maniera molto individualista e facciamo una grande fatica a pensarci insieme. E mi sembra che negli ultimi tempi stiamo diventando consapevoli che l’io senza il noi non trova nemmeno sé stesso. Soltanto mettendoci in rete con gli altri, trovando la relazione con l’altro, possiamo trovare le nostre risposte. Perché l’io e il noi sono complementari, e anche questo è la Rete. E questa è l’altra considerazione: imprese sociali per migliorare la condizione di tanti. Viviamo in una generazione che ha paura del futuro, tanto è vero che non lo prepara e non lo dona: perché, se non regalo a qualcuno la vita, finisce con me. Regalare il futuro significa anche regalare la vita, ma ne abbiamo paura. Cerchiamo tante sicurezze che sono importanti e devono esserci, ma non sono mai soltanto quelle la risposta alla passione per il futuro. Le vostre imprese permettono di costruire il futuro e una socialità diversa. Una socialità inclusiva non esclusiva, che non scarta ma incarta, rimette insieme, che crea quella fondamentale relazione che unisce e che permette di trovare insieme le risposte necessarie per tutti, per ogni “io” e quindi anche per il “noi”. Guardate alle sfide non facendo finta, come fa lo struzzo mettendo la testa sotto pensando così di essere in salvo, ma anche quelle più grandi, sognando delle risposte sempre innovative, ma sempre in rete che unisca diversi soggetti che permetta all’Io di pensarsi insieme in una comunità. Buon lavoro!»

 

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