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Situazione abitativa dei rom: conferenza stampa alla Camera dei Deputati sulle violazioni in Italia

Situazione abitativa dei rom: conferenza stampa alla Camera dei Deputati sulle violazioni in Italia

«L’Italia ha gravemente e sistematicamente violato la Carta sociale europea riguardo alla situazione abitativa dei rom». Questa la decisione votata all’unanimità dal Comitato europeo dei diritti sociali del Consiglio d’Europa (resa nota il 13 maggio scorso) a seguito di una denuncia presentata da Amnesty International nel 2019, con il supporto di dati e informazioni fornite da Associazione 21 luglio.

Per approfondire le implicazioni di questa decisione e discutere delle misure necessarie affinché l’Italia rispetti gli obblighi previsti dalla Carta sociale europea, garantendo condizioni abitative dignitose per tutti, si terrà giovedì 11 luglio, dalle ore 10, presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati, una conferenza stampa, organizzata Amnesty International Italia e Associazione 21 luglio, con la partecipazione di Ilaria Masinara, responsabile ufficio campagne Amnesty International Italia, Carlo Stasolla, presidente Associazione 21 luglio e Andrea Billau, giornalista Radio Radicale, nelle vesti di moderatore (il comunicato stampa precisa che l’accesso alla Sala è consentito fino al raggiungimento della capienza massima; per gli uomini è richiesta la giacca; I giornalisti dovranno accreditarsi scrivendo a info@21luglio.org dichiarando eventuali attrezzature).

L’Associazione 21 luglio il 9 aprile scorso ha presentato il “Rapporto annuale sulla condizione dei rom in Italia”. Vi si afferma che nel nostro Paese «sono circa 15.800 i rom e sinti che vivono nelle baraccopoli formali e informali, pari allo 0,03% della popolazione italiana. Circa 13.300 abitano nelle 119 baraccopoli istituzionali, presenti in 75 comuni e in 13 regioni. Nelle baraccopoli informali sono stimati circa 2.500 rom». «Nelle baraccopoli informali e nei micro insediamenti la quasi totalità delle persone presenti risulta essere di origine rumena, mentre dei rom e sinti presenti nelle baraccopoli istituzionali si stima che circa il 62% abbia la cittadinanza italiana».

«L’aspettativa di vita di quanti presenti in insediamenti monoetnici all’aperto – informa ancora il rapporto – è di almeno 10 anni inferiore a quella della popolazione italiana. Il 55% dei residenti ha meno di 18 anni e sono circa 1.000 i cittadini rom a forte rischio apolidia in Italia». «Il numero di rom e sinti presenti negli insediamenti formali e informali è in costante calo dal 2016, anno del primo rilevamento di Associazione 21 luglio, con un decremento totale ad oggi del 44%, ovvero 12.200 persone in meno».

*Foto di Luciano tratta da Flickr

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