Venezuela: vince Maduro, ma l'opposizione dichiara presidente il suo candidato
Con un’affluenza ai seggi del 59% (pur superiore al 49% del 2018), ieri il popolo venezuelano è andato alle urne per le elezioni presidenziali e ha scelto di nuovo, per la terza volta consecutiva dal 2013, Nicolás Maduro per la carica di capo dello Stato. Lo hanno votato in 5.150.092, ovvero il 51,2% degli aventi diritto; il suo diretto avversario, Edmundo Gonzalez Urrutia, ha ottenuto solo 4.445.978 voti, ovvero il 44,02%.
Un risultato, si potrebbe dire, sorprendente perché gli ultimi sondaggi davano a Urrutia il 59,6% delle preferenze e a Maduro solo il 12,5%. È ragionevole pensare - ed è il pensiero più ricorrente oggi nelle analisi sul voto venezuelano - a una manipolazione del risultato elettorale. Maduro, che si è dichiarato vincitore quando era tato scrutinato l’80% dei voti, ha subito dichiarato: «Non ci sono riusciti con le sanzioni, con l’aggressione, con la minaccia. Non ce l’hanno fatta ora e non ce la faranno mai con la dignità del popolo del Venezuela. Il fascismo in Venezuela, la terra di Bolivar e Chavez, non passerà».
Urrutia correva per Vente Venezuela, il partito di opposizione fondato nel 2012 dalla deputata di lungo corso María Corina Machado, che non hanpotuto partecipare alla tornata elettorale di ieri in quanto interdetta dalla Corte Suprema di Giustizia del Paese, nel gennaio scorso, per aver presumibilmente omesso di includere il pagamento dei bonus alimentari nella sua dichiarazione giurata di patrimonio.
Machado - la candidata più votata nella storia dell'Assemblea - non ha riconosciuto la vittoria di Maduro, fino a dichiarare, in una conferenza stampa, che il nuovo presidente eletto del Paese è Edmundo González Urrutia. «Il Venezuela ha eletto un nuovo presidente e si chiama Edmundo González Urrutia. Abbiamo vinto e tutti lo sanno», ha detto assicurando di possedere più del 40% dei verbali trasmessi dal corpo elettorale, secondo cui González Urrutia ha ottenuto il 70% dei voti, mentre Maduro il 30 %. «Sappiamo che queste persone [del partito al potere] sono capaci di tutto. Ma questo va oltre ogni immaginazione. Non si tratta di un'altra frode, si tratta di ignorare e violare gravemente la sovranità popolare».
María Corina Machado ha poi esortato le Forze Armate Nazionali Bolivariane (FANB) a difendere la volontà del popolo riflessa nelle elezioni presidenziali di ieri: «I cittadini militari erano presenti», ha detto, «il dovere delle Forze Armate Nazionali è rispettare la sovranità popolare espressa nel voto, ed è ciò che noi venezuelani ci aspettiamo da ciascuno dei nostri soldati».
*Foto di CSIS | Center for Strategic & International Studies tratta da Flickr
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